Qual è lo scenario futuro per le nostre smart cities? Immaginate una città in cui sia possibile evitare la coda al semaforo o conoscere in tempo reale l’inquinamento atmosferico della strada in cui camminiamo. O, ancora, immaginate di poter prenotare un parcheggio per la vostra auto anche nelle strade delle città più trafficate. Ebbene, nelle città smart di un futuro neanche troppo lontano esisteranno delle app che ci renderanno la vita molto più semplice.

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Saranno città con “occhi e orecchie” che, grazie a nuove reti di sensori che si stanno sviluppando lungo le infrastrutture di acqua, luce, gas e rifiuti, diffusi sul territorio, che permetteranno di captare informazioni e distribuirle ai cittadini in maniera istantanea.
Questa una delle tante novità di cui si è discusso alla 24esima edizione di Power-Gen Europe e Renewable Energy World Europe, il maggior evento per le aziende e i professionisti del settore energetico in Europa, che si è svolto al Centro Congressi di Milano nei giorni scorsi.
Il Keynote Speech sul tema ‘Creare un Futuro di energia integrata‘ ha visto la presenza di Nigel Blackaby, Director of Conference di PennWell, Enrico Viale, Direttore della Divisione Generazione Globale del gruppo ENEL, Giuseppe Bergesio, Amministratore Delegato di Iren Group, Robert Guest, Capo Servizio Esteri dell’Economist, che hanno proposto un’analisi acuta sullo scenario odierno dell’energia. L’evento ha rappresentato un’occasione molto importante per la condivisione di esperienze, la pianificazione di nuove strategie e la comprensione di quali nuove opportunità di business stiano emergendo nel settore energetico europeo. Tra queste la previsione di città più intelligenti, pronte a soddisfare le esigenze dei propri cittadini.
“Le utility sono il braccio operativo che sta realizzando questa trasformazione delle città in smart cities”, spiega Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse (Ricerca sul sistema energetico) e vicepresidente dell’Energy Cluster Lombardia.”Grazie alla loro capacità di intervenire direttamente sul territorio, i fornitori di energia e servizi stanno già lavorando per creare reti di sensori, in modo che su questa piattaforma che innerva la città possano essere montate delle applicazioni verticali in grado di fornire servizi specifici ai cittadini: il concetto è lo stesso che stiamo già sperimentando con i nostri smartphone” – conclude Basseghini. In Italia stanno già partendo le prime sperimentazioni con i sensori per i parcheggi e la gestione dei semafori.

Ma le città intelligenti non sono qualcosa di avveniristico, gli esempi di soluzioni urbane “smart” sparse per il nostro Paese e per il mondo lo dimostrano.

curitiba-tubeNel Mondo: Curitiba
Capitale dello stato del Paranà, in Brasile, Curitiba è una città di circa due milioni e mezzo di abitanti, situata a  quasi mille metri d’altitudine, in cui lo stile di vita dei residenti è improntato all’eco-sostenibilità fin dagli anni’70.
Grazie a sindaci illuminati, la crescita della metropoli è stata tenuta sotto controllo: sono nate qui le prime isole pedonali nel mondo e le strade per i bus sono completamente separate dai comuni percorsi automobilistici. Ciò ha indotto più di un terzo dei conducenti di mezzi privati a rinunciare all’auto, visto che gli utenti possono arrivare praticamente ovunque servendosi di un semplice autobus. Altra particolarità, la gestione dei rifiuti: che avviene anche attraverso una sorta di baratto. La spazzatura viene infatti pesata e alle famiglie che l’hanno prodotta viene fornita una quantità di alimenti proporzionale al peso dei rifiuti prodotti. Questi ultimi vengono poi trasformati in energia.

In Europa: Paredes
A Paredes, nel Portogallo del Nord, è in costruzione una città pensata per essere completamente gestita da un sistema operativo urbano. Grazie a un investimento di oltre 14 miliardi di dollari in partnership con grandi aziende come Cisco e Microsoft, si renderanno tutti gli edifici ecosostenibili grazie ad un milione di sensori hi-tech, dispositivi che monitorano parametri come traffico o consumi di acqua e energia. I sensori riescono, inoltre, a permettere interventi rapidi in caso di incidenti, come segnalare un incendio alle autorità e dire agli inquilini le vie di fuga più vicine.

In Italia: Genova
Candidata ai finanziamenti europei per le smart cities, Genova è stata l’unica ad aver vinto in tutti e tre i tre bandi relativi pubblicati fino ad oggi. Sta ricevendo, infatti, finanziamenti per la creazione di un manuale per trasformare la città in chiave “smart”, per un progetto di un network elettrico di riscaldamento e raffreddamento e per la riqualificazione energetica della diga di Begato, quartiere di periferia purtroppo lasciato al degrado.