Sono passati più di tre anni (era maggio 2013) dall’interrogazione parlamentare del senatore cinquestelle Roberto Cotti sui rischi per la salute delle popolazioni, per l’ambiente e le attività agricole che gravitano intorno al polo industriale di Sarroch.

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Dopo 38 mesi arriva la risposta, tutt’altro che rassicurante, del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: la falda è inquinata.  “Si è provveduto ad effettuare l’analisi dello stato qualitativo della falda  – dichiara il ministro –  La contaminazione della matrice suolo/sottosuolo insaturo e acque di falda risulta effettivamente riconducibile alle attivit à della Sarlux (ex Saras) e l’azienda ha provveduto ad attivare le necessarie misure di messa in sicurezza della falda”.

Pomodori all’antimonio, all’arsenico, allo zinco, al nichel, al piombo, al vanadio, al rame. L’inquinamento prodotto dalla Saras all’indotto agricolo di Sarroch ha due dimensioni: ambientale ed economica. Le produzioni, infatti, non vengono più acquistate dai grossisti.

“La situazione ha dell’incredibile – afferma il pentastellato Cotti – soprattutto quando con la risposta del ministro Galletti si viene a scoprire che l’analisi di rischio dei suoli è stata approvata nella Conferenza di servizio decisoria tenutasi il 30 dicembre 2015, mentre il progetto di Messa in Sicurezza Operativa della falda è ancor più antecedente, datato 2 luglio 2015. Ebbene, da allora, a fronte di una così grave situazione, il vertice istituzionale della tutela dell’ambiente ammette candidamente: Il relativo decreto di approvazione finale è ancora in fase di perfezionamento”.

“Poi – aggiunge il senatore  – veniamo anche a scoprire che relativamente alla raffineria Saras sono  in corso la bellezza di 8 procedimenti per l’aggiornamento dell’Autorizzazione Integrale Ambientale (A.I.A) al fine di garantire il rispetto dei documenti comunitari di riferimento, un rispetto che evidentemente, allo stato attuale, non è documentabile”.

Sulla questione Sarroch, Cotti chiama in causa il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e della Giustizia, Andrea Orlando: “vi è un silenzio assoluto sulla necessità di avviare urgenti e  specifiche indagini epidemiologiche volte ad accertare i danni sanitari collegati all’inquinamento dei luoghi e miranti a verificare se sussista un preciso ed inequivocabile nesso di causa-effetto con la presenza della raffineria della Saras. E’ un silenzio assordante”.

Quando si parlerà di scrrening sulla popolazione? Quali acque vengono utilizzate per le colture locali? Qual è lo stato di salute dei terreni?  I cittadini si Sarroch, e non solo, nel frattempo attendono.