Gomitolorosa nasce con l’obiettivo principale di portare la lanaterapia nelle sale d’attesa di Ospedali, Strutture ed Enti che si occupano di salute e ovunque ci siano pazienti e familiari in tensione per le terapie, le attese, le prospettive future.
A questa attività terapeutica e solidale, Gomitolorosa ha ormai da tempo affiancato un virtuoso meccanismo di economia circolare grazie al quale un rifiuto si trasforma in un manufatto, passando per salvaguardia ambientale, solidarietà, terapia, condivisione.
La lana invenduta è un costo per il pastore
La lana in esubero che non viene venduta dagli allevatori perché non appetibile viene considerata dalla legge italiana un “rifiuto speciale”: il pastore non può abbandonarlo nei campi, pena l’inquinamento del suolo, né bruciarlo, pena l’inquinamento dell’aria. Smaltirla è un onere e un costo.
Gomitolorosa interviene proprio in questa fase recuperando la lana e creandone gomitoli da utilizzare all’interno dei percorsi di lanaterapia nelle sale d’attesa di Ospedali o strutture dove le persone necessitano di allontanare ansie e brutti pensieri durante le attese.
Dal 2012 ad oggi Gomitolorosa ha recuperato 12mila i kg di lana di scarto che ha diviso in diversi colori a seconda delle patologie delle persone che poi andranno a lavorarla.
I progetti sono ora sospesi per COVID, ma appena possibile riprenderanno in queste strutture: Clinica Mangiagalli – Fondazione IRCCS Ca’ Grande Ospedale Maggiore Policlinico (MI); A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino – Ospedale Molinette (TO); Nuovo Ospedale degli Infermi – Asl Biella (BI); ASST Papa Giovanni XXIII (BG); ASST Ospedale Maggiore di Crema (CR); Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni (TR) Ospedale Santa Maria Goretti (LT): Azienda ospedaliera Papardo (ME); Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Sant’Orsola Malpighi (BO).
La lanoterapia (dal sito di Gomitolorosa)
Il lavoro a maglia o all’uncinetto è un’attività dalla quale trarre grandi benefici per la salute fisica e mentale e Gomitolorosa lo sa bene, la promuove, la sostiene, la raccomanda come terapia a tutti: adulti, bambini, giovani, anziani, uomini, donne, pazienti, persone stressate…
Un hobby tradizionale molto trendy, originale e, allo stesso tempo, terapeutico. Sì, le sue proprietà sono talmente tante e fanno talmente bene, che potremmo definirlo una terapia alternativa o complementare per tutti coloro che soffrono di problemi di motricità manuale ad esempio.
Muovere continuamente le mani significa riscaldarle e diminuire i dolori di artrite. Aiuta a recuperare la calma in una situazione di stress o ansia, grazie all’aumento delle endorfine che ci donano una splendida sensazione di benessere. Migliora l’umore, aiuta a socializzare, a stringere nuove amicizie. Stimola creatività, estro e pazienza. Migliora l’autostima perché implica un obiettivo e il suo raggiungimento, vedere la propria creazione che si evolve è gratificante.
Quando si lavora a maglia o all’uncinetto prestare attenzione è fondamentale. Il flusso dei pensieri si interrompe: smettiamo di immaginare, recriminare, rimuginare, calcolare. La mente è in silenzio. Diminuisce la tensione muscolare, il cuore rallenta, si abbassa la pressione sanguigna. Entriamo in uno stato di profondo rilassamento psicofisico.
Questa attività coinvolge entrambi gli emisferi cerebrali. Più il lavoro è complicato e ci impegna, maggiore è la concentrazione: uno stato di rilassamento simile alla meditazione.