Brucia ancora la Terra dei Fuochi. Ieri pomeriggio una nube nera ha coperto un’ampia porzione del cielo di Napoli e provincia. La causa: un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato nella zona nord di Napoli.
Le fiamme sono divampate all’interno del campo rom situato in una lingua di terreno nel comune di Casalnuovo a pochi passi da due centri commerciali. L’incendio, secondo le prime testimonianze, sembrerebbe essere di natura dolosa. Nella zona si sono udite delle forti esplosioni, con tutta probabilità dovute a delle bombole del gas presenti nel campo, e un forte odore di plastica e di pneumatici bruciati. La prima squadra dei pompieri, prontamente giunta sul posto, si è immediatamente resa conto della vastità dell’area interessata dalle fiamme e sono stati richiesti con urgenza rinforzi da tutti i distaccamenti della provincia e anche da Benevento e Avellino ( va ricordato che il distaccamento di riferimento è quello di Scampia, sempre a corto di personale, con una copertura che va dal comune di Napoli ai comuni di Giugliano, Melito, Acerra e Casalnuovo, ndr.). Oltre un centinaio le baracche distrutte per un numero indecifrato di sfollati.
Stamattina un odore pungente di pneumatici bruciati ha invaso Casalnuovo-Afragola-Casoria e tutta la città di Napoli (stazione e centro) compreso l’area vesuviana. In questa vasta area è consigliabile non aprire finestre, non accendere condizionatori e soprattutto lavare spesso viso e mani, specialmente se ci sono bambini.
Mentre il campo rom bruciava, Don Maurizio Patriciello, parroco anti roghi di Caivano, incontrava al Quirinale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Non vado a parlare di me, ma dei problemi della nostra terra inquinata e del nostro popolo costretto a pagare le conseguenze di camorristi, industriali e imprenditori criminali e politici corrotti e collusi » queste le parole di Patriciello prima dello colloquio. «Il presidente Mattarella mi ha promesso che verrà a visitare la Terra dei Fuochi» ha detto poi il parroco al termine dell’incontro al Quirinale durato mezz’ora. «Anche il Presidente Mattarella è convinto che ci sia un nesso tra l’inquinamento ambientale e i danni alla salute della popolazione della Terra dei Fuochi».
Allarme nell’area Flegrea e nel giuglianese
Mentre si è svolto l’incontro tra Mattarella e Patriciello, il Coordinamento delle associazioni del comprensorio Flegreo – Giuglianese (Coas) ha chiesto un incontro al Prefetto di Napoli Pantalone per la grave emergenza ambientale che si è creata nell’area flegrea e nel giuglianese. Il dito è puntato contro il collettore borbonico che scarica liquami tossici sul lungomare di Pozzuoli e sul depuratore di Cuma che, quasi silenziosamente, sta provocando enormi danni al litorale di Licola – Varcaturo, meta balneare molto frequentata.