Ennesima ferita per il Vesuvio e il suo Parco. A seguito di una campagna di scavo, in località Cava Fiengo (Contrada Castelluccio, Ercolano), con l’aiuto di personale dell’Arpac, sono stati trovati circa 400.000 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi e non.

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Indumenti, pezzi di manufatti cementizi contenenti amianto, fusti da 200 litri deteriorati, carcasse di auto, imballaggi in plastica e metallo, un fusto contenente olio lubrificante.

Cava Fiengo, un’area estesa per circa 15 ettari della contrada ercolanese è stata sequestrata dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, in collaborazione con la polizia municipale, che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli.

Le indagini nel sito sono partite dopo alcune dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Le analisi chimiche eseguite sull’area hanno evidenziato il superamento della soglia di contaminazione per berillio, rame, piombo, zinco, cromo esavalente, idrocarburi pesanti, diossine.

“L’obiettivo che si pone la Procura della Repubblica secondo le linee di indirizzo formulate dal procuratore Colangelo – ha dichiarato il procuratore aggiunto a capo della sezione Reati Ambientali, Nunzio Fragliasso – è quello di procedere al sequestro dei siti contaminati per consentire di effettuare le bonifiche”.

Va ricordato che proprio il 19 luglio scorso è stata completata l’attività di bonifica di Cava Montone. In questo sito (sequestrato a settembre 2014, ndr.) furono trovati sversamenti illeciti di ogni sorta: fibrocemento, pneumatici usati, fusti bituminosi di provenienza industriale, scarti di una grande acciaieria del nord.

Per ora come custode di Cava Fiengo è stato nominato il presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo: “Le discariche nel Parco sono ferite ancora aperte e il Parco per quanto nelle sue competenze cercherà di collaborare con tutte le istituzioni”. L’unica notizia positiva proviene dalle analisi effettuate dall’ARPAC e dall’Istituto Zooprofilattico di Portici. A pochi metri dalla cava vi sono numerosi campi di pomodorino del piennolo, un prodotto tipico della zona. Secondo le analisi al momento sono escluse contaminazioni alle colture.

Mentre gli agenti ieri sequestravano la cava, un altro sito veniva messo in sicurezza. Parliamo dell’ex-Resit di Giugliano in Campania. Per il  governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca quella di ieri è stata “una giornata storica”. “L’obiettivo – spiega il commissario alle bonifiche Mario De Biase – è quello di trasformare quest’area in un parco urbano. Rilanciare la discarica più famigerata d’Italia in un motivo d’orgoglio della nostra regione”.

Basteranno le telecamere, promesse dal commissario De Biase, a scoraggiare lo sversamento di rifiuti in queste aree?

 

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