Lunedì nero per la Campania in tema di ambiente e smaltimento di rifiuti speciali: 34 aziende sospese, 69 persone denunciate tra Napoli e Caserta, in quella che è ormai definita da anni la  Terra dei Fuochi.

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I carabinieri per la tutela dell’ambiente, nel corso di un blitz, hanno evidenziato illeciti amministrativi e penali per le aziende coinvolte: lavoratori in nero, operazioni illecite, depositi di rifiuti speciali e pericolosi, olii esausti delle officine meccaniche e le acque reflue degli autolavaggi e di attività per la lavorazione di pellame sversate direttamente nelle fogne. A Parete, in provincia di Caserta, sono stati sequestrati due compattatori sorpresi a scaricare il percolato prodotto dalla compattazione dei rifiuti vicino al cimitero cittadin, invecei di smaltirlo in un sito dedicato. I militari, inoltre, hanno scoperto che fumi e le esalazioni pericolose delle autocarrozzerie venivano rilasciati nell’atmosfera senza alcuna protezione e autorizzazione. Tra i rifiuti trovati anche 3000 gomme usurate e centinaia di sacchi contenenti scarti di lavorazioni tessili, tenuti a deposito negli spazi delle aziende, in attesa di smaltimento irregolare. I controlli ambientali nelle aziende coinvolte sono stati provvidenziali anche per far emergere situazioni allarmanti di lavoro nero connesso sia alla produzione che allo smaltimento illecito dei rifiuti speciali. Il territorio sottoposto a controlli è stato molto vasto e i comuni nel casertano coinvolti sono stati tanti: Villa Literno, Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Cancello e Arnone, Grazzanise, Maddaloni, Cancello Scalo, Santa Maria a vico, Capriati al Volturno, Aversa, Lusciano, Trentola Ducenta e Sessa Aurunca. Ma a Napoli non va meglio. A San Sebastiano al Vesuvio, infatti, il titolare di un’attività di produzione di pellame aveva al lavoro 33 lavoratori «a nero» su un totale di 54, più della metà e sono state inflitte sanzioni amministrative per 101.000 euro, disponendo chiaramente la sospensione delle attività. Ed è stato un week end nero anche in piena città, nel Rione Sanità dove ormai è una vera e propria emergenza ambientale dopo il ritrovamento, in più punti del quartiere, di lastre di amianto abbandonate e non integre. Vico Lammatari, Orto Botanico, via del Serbatoio allo Scudillo, via Fontanelle nei pressi di una scuola. In quest’ultimo caso, gli agenti della Polizia Locale, in seguito ad una segnalazione telefonica, sono intervenuti ed hanno riscontrato la presenza di un ingente numero di lastre di amianto delle dimensioni di un metro e cinquanta per un metro depositate nelle vicinanze dei cassonetti dei rifiuti posizionati nelle immediate vicinanze di una scuola e di civili abitazioni. Le lastre di amianto, in parte frammentate e ridotte in piccolissime parti, pericolose se inalate, sono state sottoposte a sequestro preventivo in attesa dell’intervento degli organi competenti per il recupero, la messa in sicurezza e lo smaltimento.

Mentre sono in atto indagini e ricerche per individuare i responsabili di questo abbandono criminale, invitiamo chiunque abbia il sospetto di sversamenti illeciti, discariche abusive, o rilevi la presenza di amianto, anche integro, abbandonato senza tutela, di segnalare e far intervenire gli organi competenti (Polizia locale o Asl).