Il compostaggio rifiuti organici viene solitamente descritto come quel processo che trasforma aerobicamente i rifiuti solidi urbani di natura organica in fertilizzanti per il terreno.

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I rifiuti vengono inizialmente macinati, vagliati ed omogeneizzati: il contatto della biomassa con l’aria da inizio ad una serie di reazioni biologiche che favoriscono la fermentazione e la successiva decomposizione di tutta la materia organica utilizzata.

Perché utilizzare il compost?
Perché in questo modo è possibile restituire al terreno tutti gli elementi essenziali per lo sviluppo dei vegetali: fosforo, azoto, potassio e oligoelementi.

 

Gli “ingredienti” principali del compostaggio dei rifiuti organici
I rifiuti organici solidi che solitamente vengono utilizzati per produrre il compost hanno origini diverse.
Nello specifico abbiamo:

  • materiali di origine animale, per esempio deiezioni solide e liquide, residui della macellazione, residui dell’industria della pesca;
  • materiali di origine vegetale, ovvero graspi, sfalci, alghe, vinacce, residui dell’attività di distillazione, residui dell’attività di mercati ortofrutticoli;
  • materiali di origine mista, come rifiuti urbani o provenienti dall’industria alimentare.

Il primo fattore che influenza la qualità del processo di compostaggio e, di conseguenza, la qualità del compost finito è il modo in cui i materiali vengono predisposti.
Per fare in modo che il processo di trasformazione e di decomposizione si attivi nel minor tempo possibile è necessario creare un cumulo: questa disposizione influisce positivamente sui processi fisico-chimici e microbiologici in quanto aiuta ad ottenere un prodotto finale caratterizzato da un alto potere fertilizzante.

 

Cosa succede durante il processo di decomposizione
Nel corso della fase di decomposizione del compostaggio di rifiuti organici i microorganismi presenti innescano una serie di reazioni che modificano la materia organica: tutte quelle sostanze instabili con un alto contenuto energetico si trasformano in sostanze più stabili che rilasciano più lentamente i nutrienti, ovvero proteine, zuccheri, grassi e cellulosa.
Coltivare il proprio terreno utilizzando il compost vuol dire arricchirlo di tutti quei nutrienti organici che nel corso dell’anno molto spesso si mineralizzano.

 

Perché il compostaggio dei rifiuti organici fa bene al nostro ecosistema
Un vantaggio immediato dell’utilizzo del compost in agricoltura biologica è chiaramente di natura economica, dal momento che non è più necessario acquistare concimi e microelementi che aiutano a restituire al terreno i nutrienti di cui ha bisogno.
Anche l’utilizzo di mezzi meccanici diminuisce con il passare del tempo, perché il terreno non ha bisogno di lavorazioni profonde: ecco che allora anche i consumi energetici si riducono.
Diminuendo i consumi energetici si riduce anche l’utilizzo del carburante e dei concimi chimici: i tempi della natura vengono rispettati, la qualità dei prodotti agricoli migliora notevolmente e non si rischia di esaurire la capacità produttiva del suolo.

 

Compostaggio rifiuti organici: la soluzione di B.E.A. per accelerare il processo di decomposizione

Biozimostart è un composto enzimatico di tipo batterico che B.E.A. propone per favorire la bioelaborazione dei rifiuti organici utilizzati per la creazione del compost.
Questo composto contiene batteri, enzimi e componenti di origine naturale accelerano il processo di biodegradazione, limitando la produzione di gas dall’odore particolarmente forte.

Biozimostart è particolarmente indicato, oltre che per l’attività di compostaggio, nella gestione delle attività di bonifica di discariche esaurite, dei rifiuti urbani, di evaporazione delle acque di bonifica e dei fanghi di depurazione.