Sono pochi gli alimenti presenti in natura che occupano così tanto spazio sul pianeta e che creano dipendenza come quello che stiamo per trattare: lo zucchero.
Secondo dati recenti, la Saccharum Officinarum, ovvero, la canna da zucchero, è la terza coltura mondiale per valore dopo i cereali, riso compreso, coprendo circa 27 milioni di ettari del pianeta. Profitti commerciali a parte, lo zucchero ha prodotto anche un’emergenza sanitaria globale. L’epidemia di obesità – accompagnata contestualmente da mali come cancro, demenza, cardiopatie e diabete – si è radicata in tutti i paesi dove l’economia alimentare è dominata dai carboidrati. Un flashback quindi sulle origini dello zucchero è utile per capire quando sia diventato una minaccia per l’umanità. Partiamo dal principio: l’essere umano si è evoluto con una dieta povera di zuccheri e quasi priva di carboidrati raffinati. La canna da zucchero probabilmente veniva usata come foraggio e i nostri antenati ne masticavano gli steli. Le analisi del dna e i reperti vegetali indicano che la pianta si è evoluta nel sudest asiatico, nelle paludi di Kuk in Papa Nuova Guinea, dove le colture affini come taro e banana risalgono a circa 10mila anni fa. Lo sviluppo nel Pacifico orientale, avvenuto circa 3.500 anni fa, lo si deve ai marinai austronesiani e polinesiani. Bisogna aspettare mille anni per il primo zucchero raffinato chimicamente che apparve in India. Cina, Persia, le prime società islamiche, il Mediterraneo, Cipro, la Sicilia. Un lungo viaggio durato circa 5000 anni. Un viaggio che attraversa tutto il Medioevo e impone lo zucchero nel mercato alimentare come spezia rara e preziosa. La Saccharum Officinarum fu coltivata appositamente per essere venduta per la prima volta nell’isola atlantica di Madeira, un arcipelago di isole di origine vulcanica (a 545 km a nord ovest della costa africana, ndr.) alla fine del ‘400. Da lì i portoghesi si resero conto che il Brasile offriva condizioni ottimali per le piantagioni di questo “oro bianco” avviando, grazie alla schiavitù, un’economia ad hoc. L’industria dello zucchero decollò nel 1647, quando la pianta fu introdotta nei Caraibi per soddisfare il fabbisogno proveniente dall’Europa Occidentale. A proposito di schiavitù, ecco un dato importante: tra il 1501 e il 1867 più di dodici milioni di essere umani furono trasferiti dall’Africa alle Americhe.
I rischi per la salute
Ecco che la storia dello zucchero incontra quella del tabacco, prodotti coltivati entrambi da schiavi e considerati molti “salutari”. Fu proprio il consumo di massa nel ‘600 a creare i rischi alla salute che oggi conosciamo fino ad arrivare al ventunesimo secolo dove la “piaga degli zuccheri” cammina a braccetto con quelle di tabacco e alcool. Lo zucchero non solo è onnipresente in ogni casa ma è potenzialmente responsabile di circa il 20% del contenuto calorico delle diete moderne. Una dipendenza quella degli zuccheri che ricorda quella dei combustibili fossili, nella geografica planetaria, del commercio ma anhe dello sviluppo socioeconomico delle civiltà moderne.
Dopo questo breve viaggio, quanto peserà quel cucchiaino di zucchero nel caffè?