Sette giovani attivisti del Comitato No grandi Navi di Venezia hanno ricevuto una multa da 20mila euro per aver partecipato ad una manifestazione pacifica nel 2017. È in corso una campagna di crowdfunding per sostenere il pagamento dell’ammenda.

La manifestazione

Il 4 marzo 2021 la Capitaneria di Porto di Venezia ha notificato 7 ingiunzioni di pagamento, per un totale di 14.000 €, ad altrettanti giovani attivisti del Comitato No grandi Navi di Venezia. Gli attivisti hanno 30 giorni di tempo per pagare, dopodiché partiranno i pignoramenti. A ciò si aggiungono spese legali pendenti per circa 6.000 €.

Gli attivisti sono colpevoli di aver guidato alcune piccole imbarcazioni private durante una manifestazione nel 2017. A quanto riportano gli organizzatori, la giornata non fu caratterizzata da violenze o tumulti ma semplicemente dalla presenza di numerose barche e persone a riva, allietate dalla musica proveniente da un palco galleggiante piazzato nel Canale della Giudecca. La manifestazione aveva comportato alcuni ritardi alle navi che avevano preferito attendere ad uscire dalla Marittima.

 

«Tante veneziane e veneziani – leggiamo sulla pagina Facebook del Comitato – hanno partecipato quel giorno, tante barche e un palco galleggiante con musica e molte parole di speranza per la nostra città. La maxi-multa è l’ennesimo tentativo di stroncare la protesta, visto che denunce e polizia sembrano non bastare. Di più, una sanzione simile arriva in un momento di profonda crisi economica, quando il lavoro scarseggia e le misure di contenimento dei contagi non permettono di mettere in campo iniziative di sostegno e autofinanziamento. Una vera e propria vendetta amministrativa che colpisce la parte più giovane e generosa del Comitato, quella sempre in prima linea, ma anche quella più precaria e finanziariamente fragile. Anche il tempismo è particolarmente grave. Proprio la monocoltura turistica ha determinato che l’impatto del COVID19 facesse sprofondare la città in una crisi gravissima, lasciando migliaia di persone senza reddito».

Per questo è stata lanciata una campagna di crowdfunding, perché, «Come decine di piccole barche possono fermare un colosso del mare, così, migliaia di piccole donazioni possono rispondere a questa grande ingiustizia».

 

Il Comitato No grandi Navi di Venezia

Il Comitato è nato nel 2012, una settimana prima del naufragio della Costa Concordia a largo dell’Isola del Giglio. Da quel momento il comitato ha organizzato assemblee, manifestazioni, referendum ottenendo sempre grandissimo sostegno e attenzione. «Le nostre storie – leggiamo ancora sui social – sono state raccontate in tutto il mondo, perché la nostra battaglia è sempre stata una battaglia per Venezia».

Il Comitato ha dato voce a chi sogna una laguna protetta, al sicuro dai danni che grandi opere e crisi climatica possono provocare, e a chi ha immaginato per Venezia un futuro a misura di popolazione residente, in cui il turismo sia sostenibile e responsabile e che arricchisca davvero – culturalmente, socialmente ed economicamente – la città.

«Per questi motivi, la voce del Comitato è una voce importante, che non può rischiare di sparire. Per questo, per tutte le nostre battaglie al fianco di Venezia, vi chiediamo di aiutarci anche questa volta: di fare in modo che possiamo continuare a difendere la laguna».


I personaggi dello spettacolo al fianco del Comitato

Nel corso degli anni sono state numerose le personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e dell’arte che hanno espresso solidarietà alla lotta del Comitato riconoscendo l’importanza della vertenza, che ha come unico obiettivo la salvaguardia della laguna e del suo ecosistema. Per citarne alcuni: Tilda Swinton, Mick Jagger, Leonardo DiCaprio, Elio Germano, Michele Riondino, Adriano Celentano, Gabriele Muccino e Ottavia Piccolo.

Oggi, con una donazione tramite il crowfunding, si è aggiunta anche da Emma Thompson, che già lo scorso anno aveva dimostrato il proprio supporto comparendo proprio il giorno dell’inaugurazione della nuova sede.