«Questo governo sta relegando i reati ambientali tra i reati minori, così da farli rimanere impuniti, nonostante la legge. Sembra un tema tecnico. Non lo è affatto e riguarda tutti noi».
Inizia così la lettera inviata a BioEcoGeo dalla la Senatrice el MoVimento 5 Stelle Paola Nugnes, membro della Commissione Ambiente e della Commissione di inchiesta bicamerale sul ciclo dei rifiuti, in merito al settore dei controlli dopo la soppressione del Corpo Forestale.
«L’ambiente è in pericolo. In serio pericolo. Come sempre, si dirà. Ma chi deve contrastare il crimine ambientale ha sempre di più le armi spuntate.
Ci avevano detto che tutto sarebbe andato meglio, che non avremmo sentito la mancanza del Corpo Forestale e che anzi ci sarebbero stati dei risultati maggiori. Ci avevano detto che le investigazioni ambientali, alla fine, ne avrebbero guadagnato. Non lo abbiamo mai creduto, e abbiamo fatto bene.
Nella manovra bis appena diventata legge, invece di tagliare la spesa per armamenti e per l’industria bellica, hanno tagliato le risorse all’Arma dei Carabinieri, e in particolare ai servizi di sicurezza e di tutela dell’Ambiente (Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare – CUTFAA). Proprio l’Arma che ha accolto i Forestali dopo lo scioglimento voluto dal decreto Madìa. Proprio quei nuclei che avrebbero dovuto sopperire all’eliminazione del corpo più attivo dal punto di vista della persecuzione dei reati ambientali, come testimonia anno dopo anno il rapporto Ecomafie di Legambiente.
Il governo ha tagliato quasi 460.000 euro per la missione Approntamento e impiego Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare.
Depotenziare il controllo specializzato è un atto criminale, l’offensiva delle ecomafie non ci consente alcuna incertezza in questa lotta che invece deve essere senza esclusioni di colpi.
Al di là delle parole contano i fatti. E i fatti dicono che questo governo sta relegando i reati ambientali tra i reati minori, così da farli rimanere impuniti, nonostante la legge 68/2015, perché senza prevenzione e senza controllo, con la sola repressione, non si combattono i criminali. La società civile è dalla parte del Corpo forestale dello Stato, i magistrati e buona parte dei parlamentari pure. E anche l’Europa lamenta la mancanza di un corpo unico ambientale specializzato. Continuare con provvedimenti che rischiano di indebolire e disperdere competenze e specificità equivale a compiere un grave gesto di violenza democratica.
Continuate a parlarne, non facciamo calare un velo di silenzio su questo aspetto dell’ambiente, la sua tutela e la prevenzione dei crimini».