Oggi è la Giornata Mondiale dell’Ambiente, una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi ambientali globali e per promuovere una serie di buone pratiche in grado di generare un impatto positivo esponenziale sul pianeta. Ogni anno viene scelto un tema specifico e quest’anno è il #BeatAirPollution.
L’inquinamento atmosferico è una delle molteplici emergenze ambientali che da tempo è ormai diventata anche emergenza sanitaria ottenendo il primato in quanto causa principale di morti premature nel mondo. Si stima infatti che siano 7 milioni le persone che ogni anno muoiono a causa dell’aria inquinata che respirano (secondo l‘Agenzia europea dell’ambiente circa il 90% degli abitanti delle città è esposto a concentrazioni di inquinanti superiori ai livelli di qualità dell’aria ritenuti dannosi per la salute). Ma non solo. L’inquinamento atmosferico contribuisce in maniera determinante anche su cambiamenti climatici e acidificazione degli oceani, oltre a minacciare le colture ad uso umano.
La situazione è quanto mai scoraggiante e non possiamo fare altro che imputarci un mesto mea culpa visto che, secondo un documento approvato all’unanimità da esperti di 130 paesi in seno all’ONU (Ipbes), stiamo vivendo la sesta estinzione di massa della storia del pianeta. La prima provocata da noi esseri umani.
Siamo spacciati?
Diciamo che la situazione non è rosea ma che, con l’impegno di tutti, qualche speranza potremmo ancora averla. Cominciamo con l’inquinamento, protagonista di questo 5 giugno 2019.
Come ridurre l’inquinamento
Una volta individuate le principali cause di inquinamento (allevamenti intensivi, produzione di energia da fonti fossili, trasporto, incenerimento dei rifiuti e inquinamento domestico dato da combustione sono le più impattanti), serve agire per limitarle.
È necessario fare qualcosa per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. L’inquinamento atmosferico è infatti prevenibile, occorrono però sforzi sia individuali, da parte di tutti i cittadini, che, soprattutto, strutturali a livello politico. Ridurre l’inquinamento, oltre che garantire benefici per la salute e per il clima, porterebbe vantaggi significativi anche per le economie. Per ridurre le emissioni del settore agroalimentare occorre rivedere il modello degli allevamenti intensivi riducendo la densità degli animali allevati e alimentandoli in maniera consona, mentre i singoli cittadini possono eliminare o ridurre il consumo di carne e prodotti caseari. Per migliorare la qualità dell’aria è fondamentale abbandonare i combustibili fossili in favore delle energie rinnovabili. Attualmente 82 paesi su 193 hanno incentivi che promuovono investimenti nella produzione di energia rinnovabile, efficienza energetica e controllo dell’inquinamento. È inoltre importante ridurre le emissioni dei veicoli e migliorare la raccolta, la separazione e lo smaltimento dei rifiuti.
Siamo spacciati? Non del tutto, ma è tempo di agire. Velocemente.