Per il presidente della Commissione Ecomafie, Alessandro Bratti (PD), la legge sugli ecoreati “sta lavorando bene”. I primi risultati della norma, introdotta nel 2015, sono stati discussi ieri in un convegno a Palazzo San Mancuso. In occassione di questo incontro sono stati mostrati i risultati del monitoraggio condotto in collaborazione con il Servizio per il Controllo Parlamentare della Camera dei Deputati.
Dal monitoraggio è emerso che il 39,5 % degli uffici giudiziari che hanno trasmesso dati alla Commissione – 167 in tutto, tra cui 117 procure- ha ammesso di non aver ancora applicato alcuna delle norme della legge. Il 36,5 % ha dichiarato invece di aver applicato le nuove norme penali mentre il 24 % ha dichiarato in termini generici di aver applicato la normativa.
Su 76 indagini in corso, 26 sono a carico di ignoti. Per quanto riguarda le segnalazioni, sebbene siano ben distribuite su tutto il territorio nazionale risulta comunque una prevalenza al sud e nelle isole.
La relazione presentata ieri- sottolineano i componenti della Commissione – non mira ad “un compiuto esame dell’efficacia della legge” ma “allo stato è ipotizzabile che i numeri contenuti di contestazione dei delitti introdotti dalla legge 68 – ne segnalino un campo di seria e ragionata applicazione e, al contempo, che la sua entrata in vigore abbia prodotto effetti di prevenzione generale, a fronte della previsione di sanzioni più gravi”.
La legge 68/2015 era stata approvata con una maggioranza dei due terzi del parlamento. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) ha apprezzato il monitoraggio fatto dalla Commissione: “In Italia si fanno troppe leggi e non si controlla che fine fanno. Dobbiamo entrare sempre di più in un’ottica in cui le leggi devono essere poche e il parlamento, dopo che le ha approvate, verifica se stanno funzionando”.
Per Bratti “la legge sugli ecoreati, insieme con la riforma delle agenzie ambientali, la legge sulla green economy e l’unione fra forestali e carabinieri, dà a questo paese una architettura istituzionale in tema ambientale fra le più avanzate d’Europa”.
Questi dati, va detto, rappresentano solo la punta dell’iceberg e una cosa è certa: l’Italia è disseminata di “terre dei fuochi”.
Ecoreati, Bratti (PD): "La legge sta lavorando bene"
