Il comparto alimentare si fa sempre più leggero. E questo perché lo smaltimento dei rifiuti è importante ma da solo non basta.

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Il punto di partenza deve essere nella progettazione di un packaging che tenga conto non solo della funzionalità, ma anche degli impatti ambientali legati alla produzione, all’utilizzo e alla gestione dell’imballaggio quando diventa rifiuto.
Progettare in un’ottica sostenibile significa stimare a priori quali possibili effetti sull’ambiente potrà esercitare l’imballaggio, considerando variabili come le emissioni in atmosfera, i consumi dovuti all’estrazione e alla produzione di materie prime, i trasporti, la logistica, fino alle prospettive di fine vita/nuova vita del bene e alle sue eventuali possibilità di riutilizzo.

Ecco perché, anche le imprese del settore alimentare, stanno concentrando i loro sforzi nella produzione di contenitori più sostenibili.
Ad esempio le bottiglie di plastica dei succhi Valfrutta, Yoga e Derby Blue ora pesano il 20% in meno rispetto allo scorso anno. Una variazione quasi impercettibile per i consumatori, ma che si traduce in un risparmio di oltre 600 tonnellate di PET all’anno. Non solo. Anche per le scatole in banda stagnata e i vasi di vetro utilizzati per pelati, polpe, sughi, passate e legumi Cirio, e per vegetali, pomodoro e frutta sciroppata Valfrutta, Conserve Italia sceglie fornitori che si impegnano a ridurre l’impatto ambientale del packaging, rendendo i contenitori più leggeri o utilizzando, grazie al riciclo, sempre meno materie prime.

A sottolineare l’importanza degli imballaggi oggi nel mondo industriale è anche l’aumento dei progetti presentati al premio CONAI del “Bando CONAI per la prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi” ” cioè contro l’eccesso di produzione di rifiuti. Quest’anno sono stati presentati 161 progetti di cui 103 ammessi e 38 sono stati premiati economicamente.

I vincitori sono stati Whitford, con i suoi fusti di vernice riutilizzabili, Zenith con le vaschette d’alluminio a basso impatto ambientale, De Cecco con le bottiglie che sprecano meno vetro. Tra le premiate anche Candy, che ha riprogettato gli imballi in cui chiude le guarnizioni delle porte dei frigoriferi e l’Ivar che confeziona le attrezzature meccaniche in scatole che usano meno cartone.Infine, ad aver ricevuto il premio sono state anche Polo Plast che ha introdotto una tecnologia per usare un solo materiale (riciclabile) anziché due (incompatibili con il riciclo) e infine la Davines che è riuscita a fare ricorso a flaconi di Pet riciclato per lo shampo Alchemic.

Un aspetto fondamentale, quello degli imballaggi, che ormai deve essere un requisito imprescindibile della ricerca e dello sviluppo delle imprese e che deve meritare tutta la nostra attenzione anche in qualità di consumatori, prediligendo prodotti dal packaging limitato.