Tra i pochi nomi confermati nel governo Conte Bis c’è quello di Sergio Costa, ministro dell’ambiente anche del governo giallo-rosso. Generale dei carabinieri, era già stato scelto per il governo Lega-M5s guidato sempre dal premier Giuseppe Conte. Il suo nome era stato indicato dal capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. Farà parte anche del Conte-bis a trazione Pd-M5s, nel segno della continuità.
Classe 1959, il suo curriculum riporta una laurea in Scienze Agrarie e un master in Diritto dell’Ambiente. Ma il nome di Costa è legato a doppio filo con l’inchiesta sulla Terra dei fuochi, che dai primi anni Duemila ha permesso di far luce su una serie di attività illecite legate allo smaltimento di rifiuti tossici, nell’area tra le province di Caserta e Napoli.
«Sono felice che il Presidente Conte mi abbia rinnovato la fiducia. Vuol dire che la direzione intrapresa è quella giusta. Ora con rinnovato entusiasmo è il momento di osare: l’Ambiente sarà al centro dell’azione di governo» ha affermato il ministro con un annuncio su Facebook non appena confermato l’incarico dal presidente del Consiglio nel nuovo governo giallo-rosso. «Vorrei portare al primo Consiglio dei ministri – aggiunge – un provvedimento urgente sui cambiamenti climatici. Le nostre priorità saranno il contrasto al climate change, le bonifiche e la lotta ai roghi della Terra dei fuochi, e chiaramente continueremo con la campagna plastic free, anche perché andrà recepita in tempi brevi la direttiva europea».
Da ministro, fin dal suo primo mandato, ha subito chiarito che l’Ambiente sarebbe “uscito dall’angolo” per avere un ruolo centrale per far crescere il cittadino e dare l’opportunità al paese di diventare ancora più grande e aveva elencato le tante sfide da affrontare: clima, economia circolare, beni comuni, lotta alle ecomafie. Quindi ha lanciato la campagna #plasticfree, per abolire l’uso della plastica usa e getta dal ministero e coinvolgendo altri enti pubblici ma anche privati. Poi ha promosso la battaglia ai rifiuti spingendo per il riciclo. Ha preteso il rispetto delle prescrizioni ambientali per l’Ilva di Taranto. «Lavoreremo senza sosta per le bonifiche, per contrastare i roghi tossici, perché mai più Terra dei Fuochi debba affrontare un’estate come questa trascorsa, e sono sicuro che con questa squadra di governo riusciremo ad affrontarlo, insieme alle istituzioni locali» conclude il Ministro dell’Ambiente.