Sono bastate poche ore dopo il lockdown perché ci ritrovassimo un mare di nuovo inquinato dallo sversamento da parte di aziende colpevoli di inquinamento.
Da lunedì 4 maggio, con la riapertura delle attività, è ritornato anche il mare sporco. Questo che si vede nella foto è quello che sta accadendo alla foce del canale Agnena, che finisce in mare tra Castel Volturno e Mondragone. C’è un’enorme macchia nera fotografata da un drone che continua ad arrivare alla foce del canale.
Sul posto una puzza nauseabonda che si sente a centinaia di metri di distanza. La natura degli scarichi potrebbe risalire a qualche allevamento di bufale che si trova lungo il percorso del canale. Fatto sta che da alcuni giorni gli scarichi continuano.
«Ho allertato il commissario del Consorzio di Bonifica – dice il consigliere comunale di Castel Volturno, Peppe Scialla – che in mattinata dovrebbe fare un sopralluogo sul posto con i droni. È stata allertata anche la capitaneria di porto che è già stata sul posto».
Anche il ministro dell’Ambiente Costa ha lanciato l’allarme dai suoi canali social «In tantissimi mi avete mandato queste foto e video, e vi ringrazio: l’ho sempre detto che sono i cittadini le sentinelle del territorio» ha scritto in un post su Facebook.
«Come vi ho raccontato – continua il ministro – in questo periodo di quarantena abbiamo monitorato, anche grazie all’attività dei Carabinieri e della Guardia Costiera, che ringrazio, lo stato delle acque e non possiamo tollerare che gente senza scrupoli riporti inquinamento e devastazione laddove la Natura stava riprendendo i suoi spazi. Dobbiamo lavorare ventre a terra per far sì che il Post-Covid sia diverso». Stride ancora di più questo scempio ambientale proprio ora che, in soli due mesi di chiusura delle fabbriche, il fiume Sarno era tornato pulito con pesci visibili a occhio nudo.