Il caso Volkswagen fa scuola e anche note marche di televisori hanno utilizzato particolari software per truccare i test di misurazione dei consumi energetici.

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Si tratta di LG e Samsung, per citare quelli più utilizzati anche in Europa, e sono stati smascherati dall’associazione statunitense Natural Resources Defense Council che, commissionando dei test indipendenti sugli apparecchi televisivi ha svelato il danno per milioni di consumatori. Per fare solo un esempio, quando accendiamo lo schermo per vedere un film, possiamo arrivare a consumare fino al doppio dell’elettricità prevista. Secondo i calcoli dell’associazione americana, infatti, l’escamotage trovato dai produttori costerebbe agli Stati Uniti un innalzamento della bolletta elettrica, nel corso degli anni di uso degli apparecchi truccati, pari a 1,2 miliardi di dollari.

Ma come funziona esattamente?
I test di consumo dei televisori assomigliano a quelli delle automobili, e di qui la similitudine col caso Volkswagen, e si svolgono in una dimensione non reale con regole che difformano da quelle che si possono trovare nella realtà. Nel caso dei televisori la prova si effettua sintonizzando non un normale canale, ma sottoponendoli a precise sequenze in cui luminosità, ombre, colori, immagini sono codificate nei dettagli. Natural Resources Defense Council sostiene che i produttori inseriscano nei televisori un software ad hoc che, appena riconosciuta la sequenza del test, fa scattare una speciale modalità di risparmio energetico. In questo modo i modelli riescono a ottenere una classe di efficienza energetica superiore a quella che otterrebbero con il funzionamento normale. E a quel punto il prezzo sale. L’efficienza energetica è un elemento di competizione industriale fondamentale perché, assieme allo sviluppo delle fonti rinnovabili, costituisce una delle armi principali per contrastare il cambiamento climatico e l’inquinamento. E, a guardare i numeri ufficiali, sembra che stiamo diventando sempre più bravi: facciamo di più con meno. Ma, evidentemente, non è sempre vero.
Con questo dispositivo, infatti, le prestazioni si abbassano in modo irreversibile, appena viene modificata una qualunque impostazione, ad esempio la luminosità o il formato delle immagini. E il gioco è fatto.

Già l’anno scorso il Guardian aveva denunciato la vicenda con riferimento alla sola Samsung, ma il rapporto di quest’anno include anche LG e un’altra marca americana, Vizio.
Jack Hunter (European Environmental Bureau) dichiara che

«Le regole europee sull’efficienza energetica hanno permesso di ottenere grandi vantaggi che si traducono in un risparmio medio di 300 euro all’anno per ogni famiglia. Molte aziende sono realmente pulite. Ma c’è sempre l’eccezione». Anche Legambiente è intervenuta sulla vicenda con il responsabile del settore efficienza energetica, Davide Sabbadin, che afferma: «Quella denunciata da Natural Resources Defense Council è una vicenda che tocca direttamente anche il nostro Paese, poiché parliamo di marchi che in Europa sono al primo e al secondo posto per vendite». E, conclude:«Un problema simile in passato si era verificato per i frigoriferi: è arrivato il momento di modificare i test per renderli credibili. Chi si ostinerà a non accettare la trasparenza perderà la fiducia dei consumatori».