Più di una volta, su queste pagine, abbiamo affermato che l’ambiente è sempre più parte della nostra vita quotidiana. Sia quando ci fa bene, che quando ci fa male.

Inquinamento
In poco più di cento anni siamo passati da un’era in cui l’ambiente e l’uomo erano in sintonia perfetta ad un’epoca in cui le due entità paiono separate e a tratti in competizione l’una contro l’altra.
In questo secolo ci siamo convinti (e non si capisce esattamente in base a quali criteri) di essere abbastanza maturi e evoluti per poter governare il Pianeta Terra, le sue risorse e i suoi beni, slegandoci da qualsiasi tipo di regola naturale. Così facendo abbiamo martoriato i nostri territori, i nostri fiumi e abbiamo saccheggiato mari, foreste e montagne che da sempre ci davano sostentamento. Oggi, e in modo sempre più evidente e violento, la natura ci sta presentando il conto: terreni inquinati, falde acquifere ridotte all’osso o rese inutilizzabili, aria irrespirabile e rifiuti che emergono da ogni terreno, portandosi dietro un bagaglio di tossicità che potrà durare decenni se non secoli.
Ecco quindi che sempre più persone sono vittime di ingiustizie ambientali e si uniscono diventando cittadini attivi a fronte di uno stato superiore che spesso rimane silente.
Ed è proprio a queste persone che si rivolge il nuovo progetto di Mani Tese, ONG che da oltre cinquant’anni combatter la fame nel mondo e promuove stili di vita sostenibili, e Fondazione Cariplo che si chiama proprio “Giustizia Ambientale”.  Un nome semplice che, come tutte le cose semplici, ha la consapevolezza della forza che porta con sé (non a caso il logo del progetto è proprio un super eroe) e del grande obiettivo che si pone: raccontare, attraverso gli occhi dei cittadini che si fanno portavoce di comitati spontanei, i casi i cui i diritti umani vengono meno per problematiche ambientali che mettono in pericolo la salute delle persone e dell’ambiente stesso.
Giustizia ambientale è un portale di informazioni e notizie da tutto il mondo in cui, i singoli cittadini, potranno sperimentare le nuove opportunità del citizen journalism per le quali è già previsto un incontro per il 31 marzo a Milano. 


Scarica la locandina del corso di citizen journalism

L’iniziativa è promossa da Mani Tese in collaborazione con un gruppo di esperti provenienti dai mondi della ricerca, dell’editoria e del giornalismo, uniti dalla passione per la giustizia ambientale e fortemente convinti del suo potenziale trasformativo.
Del gruppo fanno parte: Marco Moro (direttore editoriale di Edizioni Ambiente), Emanuele Bompan (giornalista e geografo), Rosy Battaglia (giornalista e fondatrice di Cittadini Reattivi), Iris Corberi (direttrice responsabile di BioEcoGeo), Simon Maurano (ricercatore di Cores Lab-Università di Bergamo), Pietro De Marinis (associazione Dévelo – Università di Milano), Chiara Pirovano (coordinatrice per il Wwf della campagna “Riutilizziamo l’Italia”).  Il progetto è realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.