Amico dell’Ambiente è un progetto nato in Veneto nel 2007, e ora in molte regioni italiane, per favorire la raccolta dei tappi e aiutare le associazioni e le scuole. Piccoli gesti che possono diventare grandi progetti, come la casa di accoglienza La Madonnina di Candiolo che in 10 anni ha raccolto oltre 740 tonnellate di tappi e, con la collaborazione di un’azienda del territorio, ha realizzato piccoli e grandi interventi.
Candiolo è un piccolo comune alla porte di Torino, poco più di 5.000 abitanti. Un comune come tanti, ma che ospita nel suo territorio un’eccellenza italiana e internazionale per la cura dei tumori: l’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro a Carattere Scientifico di Candiolo (IRCCS).
A poca distanza, nel 2007, la parrocchia ha creato una struttura pensata per far sentire a casa i malati e i loro familiari. «Con questa casa – commenta il parroco di Candiolo, don Carlo Chiomento, responsabile legale de la Madonnina e promotore di tutte le iniziative – si vuole rispondere ai bisogni di chi, arrivando da lontano, desidera restare vicino al proprio caro durante le cure, così si offre un aiuto globale: casa, assistenza, amicizia, tempo».
Un progetto importante che ha trovato nella raccolta dei tappi un inedito modo per provvedere alle molte esigenze che – da Settembre 2004 ad oggi – gli oltre 91 mila pernottamenti, in undici anni, richiedono. È così che nasce la collaborazione con Reveane, un’azienda di Cambiano che ricicla la plastica e che da anni aderisce al progetto Amico dell’Ambiente.
«La raccolta dei tappi – sottolinea Maria Ester Bellotti, responsabile della casa – ha innescato un circolo virtuoso che coinvolge tantissime persone. Ha quindi un valore sociale molto forte perché invita i cittadini a partecipare attivamente alla vita della casa, ma ha anche un alto valore solidale, perché permette di far fronte a molte migliorie necessarie e, infine, propone uno stile di vita che riduce l’impatto ambientale».
Un tappo di plastica: simbolo di solidarietà e di economia circolare
La casa di accoglienza impegnata a riciclare tappi di plastica è sostenuta anche da chi, informato del progetto, ogni giorno nel suo piccolo si impegna per perseguire questo scopo: raccoglie il tappo, lo conserva e lo consegna direttamente alla Casa o ai punti di ritiro stabiliti. Si tratta dei tappi delle bottiglie d’acqua, del latte, dei cosmetici, detersivi e di altro materiale con la scritta PEHD o PP. Una volta giunti in struttura, i tappi passano alle mani esperte dei volontari che con cura li controllano, selezionano e insaccano in appositi big-beg, sacconi in polipropilene che la ditta Reveane di Cambiano – con cui la casa di accoglienza collabora dal 2011 – ritira una volta superate le 5 tonnellate di raccolta. «Devo ringraziare di tutta questa evoluzione Valter De Monte – prosegue Maria Ester Bellotti – prematuramente scomparso nel 2018. Lui ci ha letteralmente contagiati con il suo entusiasmo per la raccolta dei tappi, una persona che ha dedicato la sua vita all’ambiente. Era lui a venire costantemente a raccoglierli infatti. Mi piace pensare che i progetti che porteremo avanti sono, in un certo senso, una testimonianza del suo impegno, che continua anche dopo la sua morte».
Una volta raccolti, i tappi in seguito subiscono un processo di lavorazione che comprende vari passaggi: da un primo e ulteriore controllo a una successiva deferizzazione, macinazione e depolverizzazione, processi che garantiscono un’eliminazione di eventuali residui di alluminio e rendono la materia prima pronta per essere impiegata nella produzione di nuovi prodotti come bacinelle, fibbie per zainetti, imballaggi e pedane in plastica.
Da pochi sacchi a oltre 740 tonnellate in 10 anni
Il direttivo della Casa di accoglienza La Madonnina definisce gli obiettivi e le spese da sostenere per la struttura di 27 stanze che ad oggi necessita di una ristrutturazione e un ampliamento. Sono stati infatti oltre 91 mila il numero dei pernottamenti in undici anni, un numero che dà un’idea della necessità di continui interventi di manutenzione e ammodernamento per l’edificio, gli impianti e i servizi offerti.
A contribuire in parte a queste necessità, il direttivo ha scelto la raccolta dei tappi, che partita in piccolo è cresciuta in modo esponenziale. Dal 2007, con “sole” 7 tonnellate, ai primi mesi del 2018 – con l’anno boom del 2017: oltre 100 tonnellate – da pochi sacchi sono state infatti raccolte oltre 740 tonnellate di materiale plastico in un anno. Quest’ultimi hanno infatti permesso di dare un forte contributo, con altre entrate, per il raggiungimento di piccoli e grandi traguardi, dall’acquisto di mobili, tappezzeria e biancheria per la casa, fino all’installazione di un impianto trattamento acque, al collegamento di software e server per il controllo della telefonia e dei programmi contabilità e alla collocazione di pannelli solari per la gestione dell’acqua calda.