L’associazione Peacelink fa sapere attraverso un comunicato che oggi, 12 gennaio 2017, alle ore 12.37 si è verificato un evento emissivo non convogliato, denominato “slopping“, presso gli impianti dell’acciaieria1 dello stabilimento Ilva di Taranto.
Cos’è lo slopping? Partiamo dalla descrizione del processo di produzione dell’acciaio: l’altoforno converte la ghisa in acciaio attraverso i convertitori. Per prima cosa si deve abbassare il contenuto di carbonio presente. Questo avviene nei convertitori attraverso l’aggiunta di rottami ferrosi e l’insuflaggio di ossigeno. L’ossigeno reagisce con il carbonio e si produce ossido di carbonio. In questa fase si produce la scoria che produce il fenomeno dello slopping, ovvero la famosa fumata rossa. In effetti il convertitore ha un impianto di aspirazione, ma se si verifica una situazione instabile nella fase della scoria e si provoca una schiuma eccessiva, abbiamo una forte polverosità chiamata, appunto, slopping.
“A più di quattro anni dal decreto AIA del 2012 questa è la dimostrazione che le prescrizioni AIA dell’Ilva di Taranto non sono attuate e viene disatteso il rispetto delle normative ambientali, italiane ed europee.
Ilva Taranto, Peacelink denuncia fenomeno di slopping
Inoltre l’attestazione delle prescrizioni AIA non attuate, e quindi non rispettate, non giungono solo da questi eventi visibili e percepiti dalla popolazione ma vengono chiaramente riportati sulla documentazione di Ispra pubblicata sul sito del Ministero dell’Ambiente.
Tutto ciò accade mentre il ministro dell’Ambiente esprime un parere, dopo aver recepito le indicazioni del comitato degli esperti nominati, sui piani ambientali delle eventuali cordate interessate ad acquisire Ilva spa e lo consegna ai commissari straordinari.” In questa settimana, infatti, i commissari straordinari dell’Ilva hanno consegnato ai due proponenti per l’acquisizione del gruppo metallurgico la documentazione relativa all’analisi dei piani ambientali, fatta dal ministero dell’Ambiente sulle offerte dei proponenti stessi.
“Ci piacerebbe conoscere, invece, il parere del ministro Gian Luca Galletti in merito alle emissioni odierne – termina così il comunicato di Peacelink – ed a lui rivolgiamo una domanda: come rispetteranno le normative ambientali gli eventuali nuovi acquirenti di Ilva spa se le stesse leggi oggi non sono rispettate dalla gestione commissariale, quindi dallo stesso Governo?”