Respiriamo migliaia di litri di aria al giorno. È importante che sia pulita

Purtroppo i numeri non sono incoraggianti: in Italia, muoiono oltre 70.000 persone prematuramente a causa della qualità dell’aria scadente, in gran parte in pianura padana e nelle maggiori città italiane.
Di queste morti quasi 15.000 sono riconducibili all’esposizione dei cittadini al biossido di azoto (NO2), un inquinante pericoloso per la salute che nelle città proviene principalmente dalle emissioni del traffico e in particolare dai motori diesel.

È per questo che BioEcoGeo ha deciso di sostenere l’Associazione Cittadini per l’Aria che si impegna nella difesa del diritto a respirare aria pulita attraverso azioni a tutela della qualità dell’aria e coinvolgendo i cittadini in numerose iniziative. 

Una delle attività più seguite e che, edizione dopo edizione, cresce e ottiene sempre maggiore seguito (anche mediatico) è NO2, no grazie, il progetto di scienza partecipata che permette ai cittadini di misurare il biossido di azoto nella propria città. 

Raccogliere dati per proporre (cercare) soluzioni

Nel 2020 ha avuto luogo, nonostante molte difficoltà, la terza edizione del progetto NO2, no grazie che, dopo Milano, Brescia e Roma ha visto la partecipazione anche della città di Napoli. 

I cittadini per un intero mese hanno monitorato, attraverso l’apposizione di piccoli campionatori lungo le strade della propria città, la concentrazione di biossido di azoto, per poi ottenere (dopo un’analisi effettuata da laboratori certificati) una reale mappa delle concentrazioni di biossido di azoto nell’aria.
I dati hanno dimostrato una situazione molto pericolosa soprattutto per chi abita in città e che pone tutti noi di fronte alla necessità di prendere provvedimenti immediati e coraggiosi.
Misure che devono essere messe in atto sia dai cittadini (evitare di utilizzare l’auto in città, non acquistare un’auto diesel), ma anche e soprattutto dalle amministrazioni comunali alle quali è stato chiesto un intervento immediato per liberare la città dai diesel.

Ma anche le aziende possono fare la loro parte e monitorare, insieme all’associazione, l’aria della propria città.

L’azienda può, con le sue scelte, fare la differenza

Sosteniamo i Cittadini per l’Aria attraverso la partecipazione in prima persona e il coinvolgimento delle aziende che collaborano con BioEcoGeo.

Cosa può fare un’azienda?

Ogni impresa può dare il proprio contributo partecipando attivamente alle campagne di monitoraggio organizzate da Cittadini per l’Aria. Più persone verranno coinvolte e più peso avranno i dati raccolti. Questo porterà a una consapevolezza sulla qualità dell’aria dei territori mappati e, cosa ancora più importante, spronerà le amministrazioni locali a prendere provvedimenti per una mobilità più rispettosa della salute dei cittadini.

L’azienda è protagonista

Il monitoraggio nell’area aziendale (cortile, giardino, parcheggio e zone limitrofe all’area di proprietà) aiuta a comprendere la qualità dell’aria che viene respirata dai dipendenti e quali sono gli interventi che possono migliorarla. Dalla piantumazione di nuovi alberi, alla sensibilizzazione dei dipendenti all’utilizzo della bicicletta per raggiungere il posto di lavoro fino all’inserimento di auto elettriche nella flotta aziendale. 

Il monitoraggio fatto dai dipendenti

L’azienda fornisce ai propri dipendenti i campionatori lasciando loro la scelta del luogo in cui posizionarli e di cui sapere, dopo un mese di esposizione, la quantità di NO2 rilevata.
Ogni dipendente diventerà in questo modo un cittadino scienziato che avrà la possibilità di sapere esattamente che aria tira di fronte alla propria casa, davanti all’ingresso della scuola dei figli oppure alla fermata dove ogni giorno aspetta l’autobus.
Coinvolgere e rendere partecipi i dipendenti di un’iniziativa come questa è indice di grande sensibilità e attenzione da parte dell’impresa per la salute dei propri lavoratori e delle loro famiglie.

Il monitoraggio nelle scuole 

Uno dei monitoraggi più interessanti, perché interamente rivolto alle generazioni future, è quello effettuato presso le scuole o all’ingresso dei parchi giochi dove si recano figli e nipoti dei dipendenti.
Innumerevoli sono gli studi che mostrano che l’esposizione dei bambini alle polveri ultrafini determina importanti alterazioni nel loro sviluppo cognitivo e nella loro capacità di attenzione e, ovviamente, infiammazioni alle vie aeree nonché all’apparato respiratorio.

E una volta rilasciati i dati?

A monitoraggio concluso, i campionatori vengono inviati ai laboratori di competenza e i risultati analizzati dal comitato scientifico (di cui fanno parte docenti dell’università Statale di Milano e del Politecnico) che ne certifica i dati.
L’azienda riceverà una mappa interattiva con i dati dei singoli punti monitorati e, se l’esposizione risulterà oltre i limiti consentiti, sarà importante informare gli amministratori locali e chiedere che vengano attuate politiche coraggiose per un’aria più pulita. 

Questa iniziativa, come le giornate di volontariato in azienda, non solo migliora le relazioni interne fra i dipendenti, ma rafforza anche i valori delle imprese che sempre più spesso sono chiamate a essere socialmente responsabili, anche in vista del raggiungimento degli obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

L’attività di monitoraggio è un elemento distintivo da riportare nella rendicontazione sociale per far leva sui propri stakeholders, ma anche nella comunicazione del brand per migliorare sempre più la propria brand retention.