Nel territorio brianzolo Opiquad rappresenta un’eccellenza del digitale. Un operatore integrato che offre servizi di connettività in banda ultralarga e servizi innovativi come il cloud computing capaci di rispondere alle esigenze di aziende e Pubbliche Amministrazioni locali, non può che avere un “Purpose” – ragione d’essere – : “Trasformiamo l’esistente in digitale di qualità”.
Abbiamo chiesto al Ceo di Opiquad – Emile Christopher Chalouhi di spiegarci come è nata OPIQUAD.
«Siamo nati nel 2021 dalla fusione di Promo.it e BrianTel. OPIQUAD è l’acronimo di Opificio della Qualità Digitale, un obiettivo a cui non vogliamo rinunciare. Per costruire l’intera rete abbiamo scelto di riutilizzare, laddove possibile, infrastrutture già esistenti – anche quelle realizzate con tecnologie che sembravano ormai obsolete. Questo perché, con la nostra esperienza, abbiamo fatto in modo che potessero essere riqualificate e portate ad un livello superiore di prestazione, senza dover fare nuovi interventi e soprattutto senza deturpare l’ambiente circostante» afferma Emile Christopher Chalouhi.
L’azienda e l’infrastruttura in fibra ottica
Attualmente Opiquad si compone di tre unità produttive: CONNECT, è il ramo che fornisce servizi di accesso a internet su banda ultralarga e assiste alla gestione dei dati attraverso un’infrastruttura di Cloud, DIGITAL che, invece, svolge l’attività di performance web agency, e infine OPIHUB che è l’area dedicata alla ricerca ed allo sviluppo.
Il progetto aziendale persegue l’obiettivo lo sviluppare infrastrutture avanzate ed ecosostenibili attraverso lo sviluppo della tecnologia Xgs-Pon, la migliore tecnologia attualmente disponibile sul mercato della connettività europeo, integrandola con il proprio Data Centre di Edge.
Con questa scelta tecnologica, Opiquad è in grado di erogare servizi di collegamento ad Internet ultraveloci (fino a 10 gigabit al secondo) con un notevole risparmio energetico grazie all’importante riduzione degli apparati che necessitano di alimentazione elettrica.
«Per raggiungere i distretti industriali rimasti esclusi dagli investimenti di altri operatori prevediamo un cabinet ogni 20 km a differenza di ciò che è accaduto fino ad oggi con un apparato ogni massimo qualche centinaio di metri. Oltre ad avere un minore impatto negativo sulla bellezza del territorio è anche un notevole risparmio energetico e quindi di emissioni di CO2».
Opiquad e l’ambiente
La società è molto attenta al proprio impatto ambientale, tanto da essere diventato membro ufficiale del CISPE, Cloud Infrastructure Service Providers in Europe e da essere tra i protagonisti che hanno siglato l’alleanza internazionale “Climate Neutral Data Centre Pact”. Con questo accordo gli operatori di Data Centre e le associazioni di categoria si sono posti l’obiettivo di rispettare il Green Deal europeo, ovvero raggiungere le ambiziose riduzioni di gas serra previste dalla legislazione sul clima e sfruttare la digitalizzazione per raggiungere l’obiettivo di rendere l’Europa neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.
«Per noi la sostenibilità ambientale è più un modo di fare impresa che non una leva di vendita o un argomento di comunicazione» continua il CEO di Opiquad. «Abbiamo come obiettivo il minor impatto possibile sull’ambiente e anche nello svolgimento del nostro lavoro quotidiano in ufficio cerchiamo di evitare ogni tipo di spreco. Beviamo dalle borracce, non utilizziamo bicchieri usa e getta per il caffè e stampiamo su carta riciclata. Anche nell’uso della tecnologia cerchiamo di essere sempre utenti responsabili e ridurre la nostra “impronta digitale”. Da questi comportamenti è nata la Green Netiquette, semplici regole che amiamo condividere con clienti e fornitori per sensibilizzare anche loro ad un uso più consapevole degli strumenti digitali, mail in primis».
I dispositivi elettronici e le server farm consumano molta energia, sia per il loro funzionamento, che per i dispositivi di raffrescamento ad essi collegati. Opiquad, per i suoi server, utilizza una tecnologia in grado di ridurre del 50% l’energia elettrica utilizzata, tutta proveniente da fornitori di energia rinnovabile. «Selezioniamo solo fornitori che hanno la nostra stessa attenzione al contenimento delle emissioni di CO2 e, laddove è possibile, prediligiamo l’uso di elementi ricondizionati».
Un’azienda proiettata anche verso l’esterno (nel 2023 sono partite attività negli Stati Uniti d’America), ma che rinsalda quotidianamente il proprio legame con il territorio anche attraverso l’organizzazione di corsi di informatica, programmazione, telecomunicazioni e cybersecurity nelle scuole superiori delle province di Lecco e Monza Brianza.
«Crediamo che il futuro sia small & distributed e puntiamo a portare a bordo della nostra struttura il più alto numero di utenti, includendo anche a breve le utenze domestiche» conclude Emile Christopher Chalouhi.