Per l’Osservatorio Nomisma, sostenuto tra gli altri da Banca Bper, gli italiani sono attenti ai problemi ambientali e pronti a passare alle auto elettriche e condivise, ma chiedono prezzi più accessibili, incentivi e infrastrutture di ricarica.
L’Osservatorio si propone come strumento per il monitoraggio continuativo della mobilità smart, sostenibile ed elettrica, con lo scopo di supportare la sensibilizzazione e la definizione di politiche più sostenibili. Questa prima edizione scatta un’istantanea della mobilità con gli occhi dei cittadini, ma l’obiettivo nei prossimi anni è di dar vita a un percorso di analisi che coinvolga anche enti pubblici e imprese.
Oggi il 39% degli italiani dichiara di conoscere i veicoli ibridi o ibridi plug-in e la percentuale sale di ulteriori cinque punti se si considerano quelli elettrici. Anche se i dati del Ministero dei Trasporti mostrano un rallentamento del mercato auto in Italia (da gennaio a ottobre -3,21% immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), nei primi 10 mesi dell’anno aumentano le vendite di mezzi con tecnologie di propulsione alternative e anche le auto elettriche e ibride conquistano quote di mercato: le prime rappresentano il 4,4% del totale delle vendite (+1,2% rispetto ai primi 10 mesi del 2017), le seconde lo 0,3% (+0,2% rispetto ai primi 10 mesi del 2017).
Scendendo in profondità si apprende come chi guida veicoli con tecnologia di propulsione elettrica o ibrida, lo fa soprattutto spinto da incentivi e agevolazioni spesso messe in atto dalle amministrazioni locali. Quasi 4 utenti su 10 affermano di ricorrere al trasporto “green” per i vantaggi e le facilitazioni di cui possono usufruire: tra questi spiccano la possibilità di accedere liberamente al centro città o in zone a traffico limitato (17%), il diritto a parcheggi gratuiti (8%), l’esenzione del pagamento del bollo (7%) e i sistemi di incentivi per l’acquisto (5%). Nella scelta di utilizzare veicoli ad alimentazione ibrida o elettrica è comunque fondamentale l’attenzione all’ambiente e la volontà di ridurre l’inquinamento, indicato come fattore trainante dal 25% degli italiani.
Un altro dato che emerge è la vecchiaia del parco circolante, dove quasi la metà delle auto è omologata euro 3 o inferiori. Sul fronte governativo nelle scorse settimane, prima con il ministro Costa e poi con il sotto-segretario Dell’Orco si è parlato di incentivazioni all’acquisto di mezzi ibridi ed elettrici da inserire, forse, già in questa Legge di Stabilità. L’ultimo intervento in tal senso fu promosso dal Governo Monti nel 2013, ma presto dismesso non avendo ricevuto adeguata adesione.
Insomma, molti aspetti sono ancora irrisolti per una transizione piena verso forme di trasporto maggiormente sostenibili. Se da par loro le aziende stanno migliorando velocemente le tecnologie e concependo auto più accessibili economicamente, alle pubbliche amministrazioni spetta il compito più gravoso: delineare una visione integrata di lungo periodo della mobilità – che preveda meno auto private in favore di nuove forme di trasporto e che non si concentri solo sulle grandi città – ma fin da subito dar vita a una rete di ricarica più capillare.
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