Gli ecosistemi urbani ricchi di alberi svolgono alcune funzioni fondamentali dal punto di vista ecologico e hanno delle ricadute pratiche sulla qualità dell’ambiente, sul benessere delle persone, sulla salubrità e sull’economia della città.

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La prima riguarda la regimentazione delle acque, un problema con cui i quartieri a nord di Milano si trovano periodicamente a fare i conti per via degli straripamenti di Seveso e Lambro. L’estensione e la ricchezza arborea che caratterizzano l’area degli ex gasometri hanno infatti un importante ruolo nel favorire la penetrazione delle piogge del terreno: là dove sono presenti alberi e radici profonde, l’acqua penetra più in profondità nel terreno, mentre, all’opposto, là dove la superficie è cementificata, l’acqua scivola su un letto impermeabilizzato.
Le piante mitigano le estati calde: l’energia solare viene utilizzata per la fotosintesi e per la traspirazione. Un albero può traspirare fino a 60 litri di acqua al giorno e per ogni grammo di H2O evaporata usa una quantità di energia pari a 633 calorie. Per questo fenomeno, la temperatura nei parchi può essere inferiore di alcuni gradi (mediamente da 1 a 3) rispetto al resto della città.
Le foglie degli alberi possono assorbire i gas inquinanti e intercettare il particolato atmosferico. A seconda delle caratteristiche delle foglie, le diverse specie vegetali hanno diverse capacità di assorbire gli inquinanti atmosferici. Ciascuna specie ha quindi un proprio potenziale specie-specifico di assorbimento.
I parchi hanno un effetto benefico anche sul benessere psicofisico delle persone. Questa correlazione è stata accertata da numerosi studi, tra cui, non ultimo, quello pubblicato nel 2013 sulla rivista Psychological Science, secondo cui  abitare in una zona vicina a un parco può fare stare meglio, esattamente come trovare un’occupazione. Un dato importante, che dovrebbe essere tenuto seriamente in considerazione dagli amministratori delle nostre città, soprattutto se si pensa che in Italia il verde urbano per abitante è mediamente pari a 30,2 mq, contro i 105 mq di una città come Londra.