“I laghi lombardi hanno sete. Le alte temperature di settembre e le scarse precipitazioni hanno causato il crollo dei livelli dei bacini regionali” spiega un’analisi della Coldiretti Lombardia sugli ultimi quindici giorni.

Brissago im Tessin   Photo by Christof Sonderegger

Le perdite di livello oscillano tra i 30 e i 40 centimetri. Il lago Maggiore, ad esempio, è passato dai -10,7 centimetri registrati a fine agosto ai -34 centimetri di oggi. Nello stesso periodo il lago di Como è sceso da +47,7 centimetri a +6 centimetri, perdendo quindi in media 2,7 centimetri al giorno. Il lago d’Iseo, infine, è crollato da +19,7 centimetri a -1,6 centimetri.
I dati raccolti da Arpa Lombardia dall’inizio dell’autunno meteorologico confermano temperature superiori alla media per il periodo: nella prima decade di settembre, sulla pianura lombarda, contro le usuali massime tra i 26° e 29° centigradi, si sono raggiunti i 33°/34°C in almeno 3 giornate: il 2 settembre 33°C a Bargnano (Brescia) e 34.1°C a Persico Dosimo (Cremona); il 3 settembre 33.6°C a S. Angelo Lodigiano (Lodi) e 33.7°C a Landriano (Pavia); il 5 settembre 33.7° a Rivolta d’Adda (Cremona). Anche nel 1997 i primi 10 giorni furono contraddistinti da massime anche superiori a 33°/35°C per diversi giorni.

«I cambiamenti climatici stanno sempre più influenzando l’attività agricola – commenta Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – con picchi di temperature alternati a episodi di maltempo sempre più violenti, come dimostrano le oltre 15 grandinate che abbiamo registrato in Lombardia dall’inizio dell’anno. A livello nazionale, negli ultimi dieci anni, il conto del maltempo nelle campagne italiane ha raggiunto i 14 miliardi di euro».