Utilizzare energia a casa può diventare un’esperienza che rende l’utente non più solo consumatore ma parte attiva di una community dove efficienza energetica e sostenibilità sono i pilastri fondamentali

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Fino a poco tempo fa i discorsi sulle bollette elettriche ruotavano intorno ad aspetti quali i costi fissi, gli oneri di sistema, i costi per il trasporto, quelli per la gestione del contatore ed eravamo abituati a agire da consumatori passivi. Al massimo potevamo scegliere tra tariffa bioraria o monoraria e da qualche anno abbiamo iniziato a scegliere anche il fornitore di energia.
Oggi tutto è cambiato. Sono comparsi sulla scena nuove tecnologie e nuovi attori che hanno completamente modificato la produzione di energia (fonti rinnovabili), la composizione delle tariffe e il modo di rapportarsi con il consumatore.

Le nuove imprese hanno arricchito il nostro vocabolario, inserendo parole quali generazione distribuita, community energetica, presumer per arrivare fino a concetti avanguardistici come smart home.
Ma, a cambiare maggiormente, è stato il ruolo del consumatore: ora infatti l’utente può essere parte attiva nel mercato dell’energia diventando anche produttore e rivenditore all’interno di una comunità energetica composta da utenti e da piccoli e grandi produttori di energia.

Ruolo decisivo nel nuovo assetto distributivo del mercato energetico sono le aziende giovani che hanno saputo adattare al loro settore le teorie innovative della green e della sharingeconomy.

BioEcoGeo_FalcinUna di queste è Evolvere, società italiana nata nel 2015 (fino a quell’anno rispondeva al nome di ENER20) che ha scartato il vecchio modello delle grandi centrali produttive puntando tutto su una rete di piccole centrali di generazione ad energia pulita. «Il nostro concetto di generazione distribuita – spiega  Filippo Falcin, Marketing manager di Evolvere – prevede una community energetica in cui ogni membro (o prosumer) è parte attiva e ne contribuisce allo sviluppo attraverso il proprio impianti fotovoltaico.
La comunità attualmente è composta da 11mila impianti fotovoltaici di piccola taglia installati sui tetti di privati e di imprese sul territorio nazionale». Il modello di business di Evolvere era inizialmente la vendita di impianti fotovoltaici a cittadini e imprese, per poi spostarsi, dopo la fine degli incentivi nel 2015 (quando cambiò nome), sulla creazione di una rete distribuita attraverso l’affiancamento al cliente garantendo la performance degli impianti e condividendone il vantaggio economico proveniente dal loro efficientamento e dal migliore utilizzo dell’energia.
Le figure all’interno del modello Evolvere sono tre: il consumer, che è l’utente privato che riceve energia dalla rete e che, grazie ai sistemi di monitoraggio previsti, raggiunge la massima efficienza energetica. Poi c’è il prosumer, che potremmo definire il consumatore evoluto, che è la figura centrale della strategia di Evolvere in quanto oltre a consumare è anche produttore diretto di energia: «Noi gli diamo la possibilità di produrre energia sul proprio tetto tramite un impianto fotovoltaico (oppure ottimizzandone la produzione se già lo possiede) e di gestire al meglio i propri consumi, utilizzando direttamente parte dell’energia prodotta e ricollocando l’eccedenza in rete» continua Filippo Falcin.  Infine, il terzo attore è il cliente business, l’azienda che guarda all’energy management come a un’occasione di crescita (azzerando gli sprechi, limitando i consumi e aumentando al massimo la quota di autoconsumo grazie ad un innovativo sistema di monitoraggio, basato sull’IoT e sull’intelligenza artificiale).

 

Oltre alla creazione della rete distribuita, Evolvere sta impegnando le proprie forze anche nel know how e nello sviluppo di tecnologie volte a migliorare e ottimizzare i consumi attraverso sistemi di domotica. Uno di questi è Eugenio, un Home Gateway Manager capace di migliorare il comfort domestico e, contemporaneamente, razionalizzare i consumi dell’abitazione. Eugenio, prodotto di punta del 2019 per Evolvere, ha tante capacità: legge i consumi, segnala le anomalie, controlla da remoto lo stato dei dispositivi connessi e crea scenari personalizzati per ogni momento della giornata.

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Ma il 2019 sarà anche l’anno in cui la società, che nel 2017 ha ottenuto la certificazione B-Corp, consoliderà il proprio ruolo di riferimento in quanto società attenta alla sostenibilità ambientale: «La sostenibilità, soprattutto nella sua direttrice ambientale, è parte fondante del DNA di Evolvere» scrivono nella loro prefazione al Bilancio di sostenibilità, gli amministratori delegati Gian Maria Debenedetti e Franco Giampetruzzi.  «Il nostro operato infatti costituisce ogni giorno un elemento concreto per far fronte alle principali sfide globali relative al cambiamento climatico».

 

Questi alcuni dei numeri riportati nel Bilancio di Sostenibilità 2017:

  • 44% è la percentuale di lavoratrici femminili in Evolvere. Tra i nuovi ingressi si registra un equilibrio perfetto;
  • 30 – 50 anni è la fascia di età maggiormente rappresentata in azienda (80% del personale), seguita dagli under 30 (17%).
  • 0,20 è l’indice di gravità degli infortuni registrati a dimostrazione che la sicurezza sul lavoro per noi è una priorità.
  • il livello di soddisfazione di dipendenti e collaboratori è pari all’81%.
  • 31mila – sono le tonnellate di CO2 non emesse grazie all’attività di generazione elettrica degli impianti di proprietà. Vi chiedete a cosa corrispondono? Provate a coprire in automobile la distanza tra la Terra e la Luna. Per 535 volte.
  • 12,6 sono infine le tonnellate di inquinanti (ovvero ossidi di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio e polveri sottili) che la produzione di energia pulita di Evolvere ha risparmiato all’ambiente.

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