Chi sale e chi scende nel mondo delle associazioni ambientali. Nel tentativo di modificare il ruolo di Cenerentola dell’ambiente all’interno del terzo settore si punta tutto su social e base territoriale
Di Emanuele Bompan
Quella green è un’area fondamentale del terzo settore, che muove oltre 200 milioni di euro tra campagne, iniziative pubbliche, pubblicità, progetti di conservazione, interessando temi tra i più importanti per il benessere degli italiani e del pianeta.
Sebbene la storia dell’ambientalismo associativo non sia nefasta come quella politica, con le vicissitudini dello sfortunato partito dei Verdi quasi scomparso (sotto lo 0.3%) a causa della nefasta gestione di Pecoraro Scanio e Paolo Cento (basti pensare ai 40 milioni di euro di aiuti all’editoria buttati per il quotidiano Terra e EcoRadio, entrambi falliti), il quadro che esce dalla nostra analisi non sempre è ottimista.
Abbiamo visualizzato bilanci, preso contatto con direzioni e uffici stampa e studiato i dati sulle quote associative. E la risposta non è sempre rosea come ci si sarebbe augurati. Sebbene il settore sembri pronto per un rilancio.
Qual è lo stato di salute delle associazioni ambientali italiane? Potete leggerlo sul nuovo numero di BioEcoGeo:
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