Nel mondo un bambino su sette respira aria tossica. Tradotto in numeri, trecento milioni di bambini vivono in luoghi in cui i livelli di inquinamento sono sei volte più alti degli standard prefissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

pianura-padana_bioecogeo

L’allarme arriva da Clear the Air for Children, un rapporto dell’Unicef secondo cui a rischiare sono complessivamente due miliardi di bambini esposti ad aria inquinata, un terzo dei quali vive nell’India settentrionale e nei Paesi vicini, con gravi rischi per la salute a causa di possibili danni a cervello, polmoni e altri organi.

I dati vengono diffusi a una settimana dal via alla conferenza sul clima Cop22 di Marrakesh, in Marocco, cui l’Unicef chiede di prendere misure urgenti per ridurre l’inquinamento atmosferico. Questo, spiega in una nota Anthony Lake, direttore esecutivo Unicef, “è uno dei principali fattori di morte per circa 600 mila bambini sotto i 5 anni e minaccia vite e futuro di altri milioni di minori ogni giorno”.

Ai leader di tutto il mondo l’Ente chiede di prendere misure urgenti per ridurre l’inquinamento atmosferico.

Il dato italiano

Dall’analisi Clear the Air for Children emerge che la nazione europea più a rischio per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico è l’Italia, in particolare la Pianura Padana. Tra gli agenti inquinanti pericolosi, indicati nel rapporto dell’Unicef, c’è il particolato ultrafine, il PM 2,5, un particolato con diametro inferiore a 2,5 µm. Questa sostanza, una polvere toracica, è in grado di penetrare profondamente nei polmoni, specie durante la respirazione con la bocca. “L’ultimo rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente pubblicato ad aprile stimava che in Italia ogni anno ci sono 59.500 morti premature (in tutte le fasce di età) dovute all’eccesso di pm 2,5, 3.300 dovute all’inquinamento da ozono e 21.600 a quello da diossido di azoto”.