I pesticidi neonicotinoidi mettono a repentaglio la salute e la sicurezza ambientale in tutta Europa. Ormai è un dato di fatto. Il rapporto dell’EFSA1 conferma che clothianidin, thiamethoxam e imidacloprid costituiscono un rischio per le api selvatiche.

colza_bioecogeo

 

A ribadire la pericolosità di questi pesticidi per le api, soprattutto nei campi di colza, è un nuovo studio pubblicato su Nature Communications, guidato dal Centre for Ecology and Hydrology. Ma cos’è la colza? La brassica napus, volgarmente chiamata colza, è una pianta dal fiore giallo brillante, appartenente alla famiglia delle Brassicaceae,  e la sua distribuzione abbraccia tutti i continenti e tutti i climi. Questa pianta viene utilizzata per produrre sia un olio vegetale (l’olio di colza) sia un carburante diesel.

Il gruppo di ricercatori inglesi ha analizzato le variazioni nelle popolazioni di 62 specie di api selvatiche in aree di coltivazione della colza per 17 anni –tra il 1994 e il 2011 – nel periodo in cui è stato introdotto su vasta scala commerciale l’utilizzo dei neonicotinoidi. “Gli scienziati hanno così osservato che il declino delle api è stato in media tre volte più forte tra le specie che si nutrivano regolarmente nei campi di colza rispetto a quelle che invece prendevano il nettare da più specie floreali”. Questa pianta dal fiore giallo si configura così il principale veicolo di esposizione ai pesticidi per le api selvatiche. Con questi pesticidi si trattano i semi prima ancora di essere piantati. Il principio attivo dei neonicotinoidi però, affermano gli scienziati, passa nelle piante durante la crescita e può essere ingerito dagli impollinatori. Secondo i ricercatori del Centre for Ecology and Hydrology, delle 62 specie il declino è stato del 7%, il dato aumenta –  toccando il 10% –  se si prendono in considerazione le 34 specie che si nutrono solo del nettare dei fiori di colza (per cinque delle specie studiate la diminuzione ha superato il 20% e per quelle più colpite è il declino è stato del 30%).

Stop neonicotinoidi. In Francia l’Assemblea Nazionale ha approvato un emendamento alla legge sulla biodiversità: dal 1° settembre 2018 vieterà l’utilizzo di tutti i pesticidi appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi.