Quali sono gli scenari futuri della mobilità elettrica in Italia, in Europa e nel mondo? Chi ha già un’auto elettrica dove vorrebbe vedere più stazioni di ricarica? E cosa intimorisce maggiormente l’automobilista medio italiano nei veicoli a emissioni zero?

Ne parla Joinon, la nuova proposta per la ricarica di veicoli elelttrici offerta da Gewiss, con Simone Franzò, Assistant Professor e Direttore Osservatorio Smart Mobility – Energy & Strategy del Politecnico di Milano, che ci aiuta a capire lo stato dell’arte e gli scenari futuri dell’emobility.

 

 

1 - Infografica Social

 

In Italia la mobilità elettrica ha iniziato a far parlare di sé, ma stenta ancora a decollare. Perché?

Ci sono diversi motivi che inibiscono l’acquisto di un veicolo elettrico fra gli automobilisti italiani. Il primo è senza dubbio legato al costo iniziale di un’auto elettrica rispetto ai modelli con motore endotermico. Ci sono molti fattori che giocano a favore di una riduzione del prezzo degli EV non troppo in là da venire, come gli incentivi statali, ma anche gli sviluppi tecnologici degli stessi veicoli elettrici (a partire da quelli delle batterie). Ci sono poi i problemi, reali o solamente percepiti, di un’infrastruttura di ricarica ritenuta non ancora all’altezza. In realtà anche in Italia abbiamo assistito nell’ultimo paio di anni ad un significativo aumento dei punti di ricarica per veicoli elettrici, quindi è probabilmente una barriera più di carattere psicologico che altro. Lo stesso vale per l’altro grande spauracchio di chi teme le auto elettriche: la range anxiety, ovvero l’ansia da autonomia. Comprensibile durante i primi chilometri alla guida di un’auto elettrica, scompare man mano che si prende dimestichezza con il mezzo, oltre che con un modo nuovo di pianificare i propri viaggi, tenendo conto della localizzazione dell’infrastruttura di ricarica.

Continua a leggere l’articolo su Joinon by Gewiss.