Il Comitato Scientifico di Climalteranti, un gruppo di studiosi che da più di 10 anni si impegna per illustrare gli aspetti scientifici e strategici dell’evoluzione del clima, e le loro implicazioni, invia un messaggio di appoggio a tutti i manifestanti.

“Il clima è cambiato anche in passato, per cause naturali. Quello che contraddistingue la situazione attuale è la rapidità del cambiamento ed il fatto che sia dovuto alle attività umane, all’enorme quantità di gas climalteranti che rilasciamo nell’atmosfera, con varie conseguenze tra le quali un rapido innalzamento delle temperature globali.
Gli effetti sono e saranno principalmente negativi nella maggior parte del nostro Pianeta. Non abbiamo tempo per elencarli tutti, ne citiamo sei: le estati più torride, gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti, gli allagamenti nelle zone costiere, il rischio di gravi carenze idriche, una maggiore diffusione di malattie tropicali e l’acidificazione degli oceani.
Dobbiamo quindi affrontare il problema rapidamente e con grande decisione, non è più il momento di discutere e temporeggiare.


Un primo passo è la mitigazione, ovvero prevenire il problema, per prima cosa riducendo drasticamente le nostre emissioni climalteranti. Ma non basta. Anche se le azzerassimo subito, il clima continuerebbe a cambiare per decenni, se non secoli, a venire. Questo perché molte sostanze, una volta emesse nell’atmosfera, vi rimangono molto a lungo.

Un secondo passo è quindi l’adattamento ai cambiamenti già in atto e che inevitabilmente continueranno in futuro, in altre parole aumentare la resilienza della nostra società ai rischi del cambiamento climatico.
In tutto questo, i giovani sono coloro con meno colpe ma anche i più colpiti, visto che chi oggi è già anziano non vedrà le conseguenze peggiori dei cambiamenti climatici. Ma i giovani sono anche coloro che più potranno fare, oggi ed in futuro, per limitare i danni inevitabili e prevenire gli altri.
E questo è il terzo passo, altrettanto, se non più, importante: la mobilitazione dei giovani per incitare governi, ma anche famiglie ed amici, ad agire contro il cambiamento climatico.
Si può fare tantissimo sia a livello individuale che collettivo. Ridurre gli spostamenti non essenziali e privilegiare i mezzi pubblici o la bicicletta; risparmiare energia e scegliere una fornitura elettrica da fonti rinnovabili; fare attenzione nei propri gesti quotidiani come produrre meno rifiuti, differenziare i restanti e non sprecare acqua o cibo; ridurre il consumo di carni rosse – la cui produzione causa emissioni molto elevate di gas climalteranti. Sono passi semplici che, se seguiti da tutti, possono dare un forte contributo.
Ma è indispensabile anche l’azione politica, la pressione verso i nostri governanti perché facciano scelte che favoriscano l’evoluzione della produzione elettrica verso energie rinnovabili, l’economia circolare, l’eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili, un’efficace prevenzione (i.e. ben pianificata e finanziata) dei rischi del cambiamento climatico. Ed è importantissima l’azione culturale, una migliore educazione sulla sostenibilità ambientale e sui cambiamenti climatici nelle scuole e università, una migliore informazione, perché si comprenda la necessità di vivere all’interno dei limiti del nostro pianeta.
Vi sosteniamo e speriamo che la vostra generazione prenda in mano i pochi e sparsi progressi fatti finora, e indichi una strada per fare di più e di meglio”. Comitato Scientifico di Climalteranti