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Ferrara è la “città italiana delle biciclette”, dove l’utilizzo di questo mezzo da parte dei cittadini è tra i più alti in Europa: nel 1991 la percentuale di utilizzo era del 30,7% contro il 30% di Copenhagen o il 27,8% dell’Olanda. Nel 2000, un’indagine realizzata da DataBank su un campione rappresentativo ha ribadito che il 30,9% dei ferraresi continua a utilizzare la bicicletta ma il popolo dei ciclisti ferraresi è pari a circa l’89,5% dei suoi 135.000 abitanti. A ogni accesso della città è posto un cartello con la scritta “Ferrara città delle biciclette” seguito dalla citazione dell’adesione alla rete europea delle città amiche della bicicletta Cities for Cyclists e dal riconoscimento Unesco di città patrimonio dell’umanità. La città storica viene infatti considerata come un’unità urbanistica che privilegia l’integrazione della componente ciclistica, mentre per l’esterno-città sono state realizzate apposite piste ciclabili che consentono di raggiungere numerosi quartieri periferici (vedi). Se le iniziative legate a questo modello di locomozione sono tante, non potevano mancare quelle che coniugano il suo aspetto salutare con quello ambientale. Ecco allora che nasce il progetto Officine RiCicletta (vedi), che, in realtà risale all’idea di un signore anziano, appassionato di biciclette, presidente di un centro anziani di Boara, che nel ogni anno, a Natale, ospitava pazienti del centro diurno di psichiatria di Ferrara. Così, durante una chiacchierata con il fondatore, nel 2002, gli aveva parlato del suo progetto di coinvolgere i pazienti del centro nella creazione di un laboratorio per riciclare le bici. Si voleva insegnare che cosa fosse una bici e realizzare un percorso finalizzato a creare integrazione fra le persone, coniugando aspetto ecologista e sociale.

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Officine RiCicletta voleva (e vuole) creare percorsi di professionalizzazione per persone a rischio di esclusione sociale (legge 381/1991) attraverso il processo di recupero, ri-assemblaggio e vendita di queste biciclette rigenerate, appunto le RiCiclette. Queste ultime, oltre al valore sociale, contengono anche un forte impegno ecologico nel riutilizzare ciò che altrimenti sarebbe rifiuto e nell’incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di mobilità sostenibile. Questo aspetto culturale si esprime anche nelle tante iniziative a cui gli operatori e i volontari del progetto partecipano in collaborazione con altre realtà del territorio. Le parole d’ordine: meno rifiuti (le biciclette abbandonate da tempo sono destinate a diventare rifiuto, tanto vale intervenire prima che lo diventino), più riciclo (recupero delle parti o loro utilizzo in riparazioni o assemblaggio di una nuova e fiammante RiCicletta), più ambiente e salute (muoversi in bicicletta aiuta ambiente e salute, promuovendo uno stile di vita sano), più formazione e lavoro (le officine sono un luogo speciale dove si formano e lavorano persone che si trovano in uno stato di cosiddetto svantaggio sociale). Le biciclette si possono anche noleggiare, vi sono tandem tricicli e bici-taxi, oltre che 3 cargo-bike gestite per il Comune di Ferrara. E, ovviamente, si possono acquistare, anche personalizzate e “targate”. Puoi donare, uno scambio reciproco: tu non getti via nulla, loro recuperano e salvano l’anima della tua bici per un altro corridore.

ricicletta-2L’attività di Ricicletta è gestita dalla Cooperativa Sociale Il Germoglio Soc. Coop ONLUS che nasce a Ferrara nel 1991 per gestire e progettare servizi educativi per bambini ed adolescenti; la Cooperativa il Germoglio ha via via modificato e ampliato i suoi settori di intervento, includendo tra i destinatari anche giovani e adulti, e quindi molteplici attività.

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