Un passaporto dei materiali per accelerare la transizione verso l’economia circolare. Esce in edizione italiana il rivoluzionario saggio di Thomas Rau e Sabine Oberhuber.
Per porre fine all’economia dello spreco e del sovrasfruttamento dobbiamo riconoscere i “diritti universali dei materiali”
Quanto durerà lo smartphone che abbiamo in tasca oggi? Due, tre anni? Ci penserà comunque un aggiornamento software o la forza di persuasione del marketing a farlo fuori. Ma quanto potrebbero durare, invece, i materiali e le componenti con cui è realizzato? Mentre il consumo assume ritmi sempre più veloci le reali qualità dei materiali con cui gli oggetti e i beni che acquistiamo sono realizzati sembrano contare solo in termini di immagine.
È chiaro che abbiamo un problema con le materie, anche perché di questo “trionfo del temporaneo” sono le conseguenze ad essere permanenti.
Secondo Thomas Rau e Sabine Oberhuber, possiamo riuscire a tutelare i “diritti dei materiali”, come quello di non essere sprecati.
Material Matters è il brillante racconto di ciò che è già stato fatto e di quello che ancora rimane da fare per realizzare quel passaggio – dal lineare al circolare – che è l’unico capace di garantire la sostenibilità del nostro sistema economico.
Thomas Rau è architetto, progetta edifici che producono più energia di quanta ne consumano e ha realizzato il primo edificio “circolare” al mondo. Nel 2016 è stato nominato per il World Economic Forum’s Circular Leadership Award.
Sabine Oberhuber ha fondato, assieme a Thomas Rau, Turntoo, la prima azienda olandese specializzata sull’economia circolare. Ha studiato all’Università di Münster e alla ESCP European Business School.