Tra le società e le realtà che hanno deciso di investire nel Campionato di Formula E spicca sicuramente ABB, colosso svizzero-svedese tra i primi a sviluppare tecnologie legate alla mobilità elettrica che, tra l’altro, produce le sue colonnine di ricarica in Italia. I motivi di questa sponsorizzazione non sono legati solo a una questione di visibilità, ma anche alla necessità di diffondere a livello globale la consapevolezza dell’importanza che la transizione verso l’eMobility rappresenta.
Ne abbiamo parlato in esclusiva con Tarak Mehta, responsabile del Gruppo ABB per l’elettrificazione.

23 BUEMI Sebastien (che), Nissan IM01 team Nissan e-Dams, action during the 2019 Formula E championship, at Sanya, China from march 21 to 23, 2019 - Photo Germain Hazard / DPPI

23 BUEMI Sebastien (che), Nissan IM01 team Nissan e-Dams, action during the 2019 Formula E championship, at Sanya, China from march 21 to 23, 2019 – Photo Germain Hazard / DPPI

 

  1. Perché ABB ha deciso di diventare lo sponsor principale del campionato ABB Formula E?

ABB è un gruppo industriale che offre tecnologie e innovazione ed è presente in tutto il mondo. Vedendo il potenziale dell’eMobility, la nostra compagnia ha colto nella Formula E la giusta combinazione tra l’essere pionieri nelle nuove tecnologie e avere la possibilità di diffondere nel mondo una maggiore consapevolezza sulle stesse. Sin dall’inizio infatti, il nostro obiettivo non era quello di avere una maggiore visibilità, madi poter anche contribuire all’aumento della presa di coscienza sulla necessità di un mondo ad emissioni zero che si sta muovendo velocemente e che va verso alte prestazioni nella propulsione elettrica.

Essendo noi pionieri in questo campo, in particolare nelle infrastrutture di ricarica, ci è sembrata la scelta più opportuna per raggiungere, con questo messaggio, sia i nostri clienti che un pubblico molto più ampio. Del resto, la mobilità elettrica sarà possibile solamente se ci saranno investimenti nelle infrastrutture di ricarica e, questa sponsorizzazione nella Formula E, ci ha portato  a stringere un rapporto ancora più stretto con le utility.

 

  1. La prossima sarà una stagione importante per l’ABB Formula E, con Mercedes e Porsche che entreranno nel campionato. ABB ha recentemente annunciato una collaborazione con Porsche per sviluppare infrastrutture di ricarica in Giappone. Mi può dire qualcosa in più a riguardo? Dove sono prodotte le colonnine di ricarica?

ABB_president_of_Electrification_Tarak_MehtaLa buona notizia per l’Italia è che produciamo le nostre colonnine di ricarica ad alte prestazioni nella bellissima Toscana, e più precisamente a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo. Abbiamo scelto questa location perché le competenze in elettronica ed elettrotecnica, in questa zona, sono tra le più avanzate e si collegano ad altre attività ed esperienza che abbiamo nei Paesi Bassi: una sorta di combinazione italo-olandese dallo spirito molto innovativo, orientata a migliorare le performance dei nostri prodotti, che ABB è stata in grado di intercettare e valorizzare.

Il rapporto con Porsche, che si affianca a quello che già abbiamo con Ionity e con il Gruppo Volkswagen negli USA con “Electrify America”, è solo l’inizio di uno sviluppo in Giappone di nuove infrastrutture di ricarica rapida ad alte prestazioni.
Le statistiche parlano di un’autonomia per quest’auto elettrica di oltre 500 km, cosa che non si era mai vista prima nell’emobility. Ecco perché collaborare con Porsche può portare allo sviluppo di soluzioni e performance dagli standard molto elevati.
Il Giappone è però solo un esempio, perché offriamo soluzioni per le infrastrutture di ricarica in molti altri Paesi, inclusa la Norvegia, dove ne forniamo una buona parte. La sfida principale, quando si va da una città all’altra, è avere sempre modo di ricaricare il proprio veicolo elettrico, e questo è ciò che noi rendiamo possibile in molti mercati.

 

  1. Qual è il ruolo di ABB Formula E nel cambio di percezione dei veicoli elettrici e nel rendere possibile a compagnie come Porsche di lanciare modelli ad alte prestazioni come la Taycan?

La responsabilità che abbiamo come Gruppo e che ho io in qualità di responsabile dell’elettrificazione all’interno di esso, è legata alla fornitura di soluzioni infrastrutturali che vadano dalla fonte dell’energia fino alla presa di corrente dell’utente finale.

In altre parole, la nostra missione è un’elettrificazione sicura, smart e sostenibile per tutto il mondo. In tale contesto, è quindi molto importante che un soggetto come ABB faccia il primo passo, garantendo che l’infrastruttura necessaria alla rivoluzione elettrica funzioni al meglio.
Che si tratti di auto elettriche o di autobus non importa: ciò che conta è che la mobilità elettrica rivoluzioni il mondo su più fronti. Soprattutto nelle aree urbane laddove rumore e inquinamento atmosferico sono nemici da sconfiggere. Se poi, uniamo tutto questo alla produzione di energia da fonti pulite e rinnovabili, ecco che abbiamo la combinazione ideale.

Servono auto, infrastrutture e energie pulite e ABB è la realtà in grado di fare da ponte tra tutte e tre. Ecco perché tutto ciò ha molto senso per noi.

C’è da considerare poi un altro aspetto: alte performance ne attraggono sempre delle altre. Avendo ABB sviluppato al meglio alcune tecnologie, per Porsche – che sta alzando l’asticella dell’emobility in termini di autonomia, velocità ecc. – è stato logico avviare una partnership con la nostra azienda. E per ABB è molto positivo essere associato ad un brand con una tale reputazione nel mondo della mobilità. Una partnership che fino a qualche anno fa sarebbe stata forse impensabile ma che oggi, con l’arrivo della mobilità elettrica, è quasi una conseguenza diretta.

 

  1. In ogni tappa degli ABB Formula E ePrix si svolge anche il JAGUAR I-PACE eTROPHY in cui si usano i vostri sistemi di ricarica. Che differenze ci sono fra questi e quelli che si vedono su strade e autostrade?

Le nostre stazioni di ricarica sono state progettate in un tempo molto breve: circa sei settimane dal concept al prodotto finito. Sono progettate soprattutto per la ricarica della serie i-Pace di Jaguar. La differenza, rispetto alle colonnine che si trovano in autostrada, riguarda innanzitutto le dimensioni. Le colonnine dell’i-Pace eTrophy devono essere continuamente trasportate da un luogo all’altro e necessitano di essere portatili, velocemente collegabili e facilmente inseribili anche in spazi ridotti come quelli di un aereo. Inoltre, devono essere in grado di operare in contesti anche molto diversi fra loro, come abbiamo visto fin da subito nei primi test eseguiti in Arabia Saudita. In conclusione, devono avere un raggio molto ampio di performance, anche a livello “ambientale”.
Le colonnine di ricarica che troviamo su strada sono state invece progettate per essere statiche e con capacità molto elevate ma senza per questo occupare troppo spazio. Oltre che attraverso le ricariche, perseguiamo lo scopo di sostenere Jaguar nel far sì che le gare vadano esattamente nel modo in cui sono state pianificate. Questo ci ha imposto progettazioni dedicate al solo e-racing con colonnine che potrebbero essere acquistate da chiunque, ma che sono state progettate appositamente per le gare e le alte prestazioni.

94 WEHRLEIN Pascal (ger), Mahindra M5Electro team Mahindra racing, stand pit lane during the 2019 Formula E championship, at Sanya, China from march 21 to 23, 2019 - Photo Frederic Le Floc'h / DPPI
94 WEHRLEIN Pascal (ger), Mahindra M5Electro team Mahindra racing, stand pit lane during the 2019 Formula E championship, at Sanya, China from march 21 to 23, 2019 – Photo Frederic Le Floc’h / DPPI
  1. In qualità di maggiori produttori di soluzioni di ricarica rapida a livello mondiale, può spiegare perché credete così fortemente che il futuro della mobilità sia elettrico? E qual è il ruolo di ABB Formula E in questo?

Siamo fermamente convinti che la mobilità elettrica sia il futuro e le ragioni sono fondamentalmente di tipo economico. Da una parte, considerati i costi per chilometro e quelli per ottenere ottime prestazioni nonostante la semplicità di un motore elettrico, l’elettrico si pone come una soluzione molto appetibile per tutti ed estremamente competitiva. Dall’altra, l’assenza di inquinamento (acustico e atmosferico) permette la transizione verso un mondo molto più pulito di quello che abbiamo avuto con i combustibili fossili.

Infine c’è l’altrettanto importante aspetto legato alla sostenibilità possibile grazie all’utilizzo delle energie verdi. La possibilità di combinare l’energia da fonti rinnovabili con la mobilità elettrica può avere notevoli impatti positivi sia a livello ambientale che sociale. Le persone sono già consapevoli del fatto che questa sia la direzione giusta da prendere e che l’emobility sia la migliore risposta alle innumerevoli forme di inquinamento causate dai mezzi con motore a scoppio. Ecco perché, per noi, l’auto elettrica, è la migliore soluzione del futuro.

Per quanto riguarda la partnership tra ABB e Formula E, vogliamo mostrare al mondo le tecnologie più avanzate di questo settore e dar prova dell’evoluzione che sta avvenendo al suo interno. Basti pensare che nella Formula E fino allo scorso anno erano necessarie due auto per ogni pilota, mentre oggi ogni scuderia riesce a concludere l’intera gara con una sola auto: un miglioramento nelle prestazioni molto significativo. Ad aumentare però, non è stata solo l’autonomia delle batterie ma anche la velocità e la performance in generale. Non solo. La Formula E mostra come in soli tre anni le tecnologie si siano evolute.

 

  1. ABB Formula E ha recentemente annunciato che tornerà a Londra. Dato che il Regno Unito è uno dei mercati più importanti per ABB, come trova il ritorno del campionato di monoposto elettriche nella capitale britannica?

Il ritorno della Formula E nella capitale britannica è una prova eccellente di cosa Londra voglia come città e di quanto sia consapevole dei grandi problemi dovuti a traffico congestionato, frastuono e inquinamento dell’aria. Siamo quindi molto lieti che la metropoli inglese e il campionato ABB Formula E mostreranno ai cittadini londinesi e britannici che le energie pulite e le alte prestazioni dei motori elettrici a zero emissioni facciano parte di Londra.

Recentemente siamo stati coinvolti nella “Zero Emissions Conference” di Theresa May, a Birmingham, e questo indica che anche da parte del governo arrivano segnali molto positivi per l’emobility.