UNICEF/Terremoto in Afghanistan: oltre il 90% delle vittime segnalate sono bambini e donne

Oltre 1.000 persone sono state uccise e più di 1.600 ferite solo in 11 villaggi di Zinda Jan, dopo che il terremoto di magnitudo 6,3 ha colpito il 7 ottobre l’Afghanistan occidentale, insieme alle diverse forti scosse di assestamento, devastando ancora una volta le vite dei bambini e delle famiglie che stanno già affrontando molteplici crisi.
Ad oggi, oltre il 90% delle vittime segnalate sono bambini e donne. E proprio questa mattina (in piena notte per l’Italia), un’altra scossa di magnitudo 6,3 ha fatto tremare le province occidentali.

Zari, 10 anni, tiene in braccio suo fratello Marv, di 8 mesi, davanti alla loro casa crollata. Hanno perso tutto nel terremoto che ha colpito il distretto di Zinda Jan, nella provincia di Herat, in Afghanistan, il 7 ottobre.

Il terremoto (del 7 ottobre) è stato devastante per i bambini e le loro famiglie che vivono in una regione già colpita da anni di conflitti e insicurezza, siccità, sfollamenti, povertà ed epidemie multiple. Tutto questo si è ora combinato, creando un’emergenza umanitaria senza precedenti per i bambini. L’inverno si avvicina e molte famiglie, che hanno perso tutti i loro beni, hanno un bisogno ancora più pressante di vestiti caldi, ripari o modi per riscaldarsi, cucinare e accedere all’acqua potabile.

Si stima che – a causa del terremoto di sabato- siano state colpite 11.585 persone (1.655 famiglie). Tre villaggi rappresentano il 93% di tutti i morti e l’88% di tutti i feriti segnalati finora. Circa 1.320 case (95%) sono parzialmente o completamente distrutte a Zinda Jan. 693 donne e 350 bambini e bambine colpite dal terremoto sono stati trasferiti in rifugi temporanei presso il Centro di transito di Guzeraga nella città di Herat.

I residenti del distretto di Zinda Jan si riuniscono presso il camion dell’UNICEF per raccogliere acqua pulita e sicura per bere, lavarsi, cucinare e altro ancora. Dall’11 ottobre, l’UNICEF ha fornito acqua pulita e sicura tramite autotrasporto a oltre 9.400 persone in 11 villaggi del distretto di Zinda Jan.
L’UNICEF prevede inoltre di riabilitare i sistemi idrici danneggiati o distrutti dal terremoto, in modo che le famiglie possano avere acqua pulita nei loro villaggi per il futuro.

La priorità principale dell’UNICEF è quella di fornire immediatamente servizi di protezione dei bambini, salute, nutrizione, istruzione, cambiamento dei comportamenti sociali e acqua e servizi igienici, nonché trasferimenti umanitari in denaro ai bambini e alle persone vulnerabili colpite dal terremoto.

Nelle prime 72 ore di risposta, l’UNICEF e i suoi partner hanno già fornito il seguente sostegno:

  • ha fornito 10 tende che vengono utilizzate come cliniche temporanee nei villaggi con strutture sanitarie danneggiate e 10 tende ad alte prestazioni sono state installate come spazi di apprendimento temporanei nei villaggi più colpiti;
  • sono stati inoltre forniti 40 kit per la diarrea acquosa acuta, 1.200 scatole di cibo terapeutico pronto all’uso per il trattamento dei bambini malnutriti;
  • oltre 5.000 persone hanno ricevuto 80.000 litri di acqua potabile e sicura tramite un trasporto di emergenza, oltre a 10.000 kit igienici e 5.000 kit familiari;
  • 875 bambini e 693 donne hanno ricevuto supporto psicosociale;
  • le strutture sanitarie sostenute dall’UNICEF in collaborazione con i partner del Progetto di risposta all’emergenza sanitaria stanno fornendo supporto per il trattamento delle persone ferite, l’assistenza ai traumi e il reindirizzamento nelle aree più colpite.
L’8 ottobre 2023, nel distretto di Zanda Jan, provincia di Herat, Afghanistan, il piccolo mucchio di beni rimanenti di una famiglia giace fuori dalle macerie della loro casa, distrutta dal terremoto. Questo è tutto ciò che resta dei loro possedimenti.