Espero_F576Allarme rosso nell’arsenale militare di Taranto. La Fiom Cgil ha infatti presentato una denuncia in procura e ha chiesto l’immediata sospensione degli interventi di manutenzione a bordo di Nave Espero della Marina militare, ferma per lavori presso l’Arsenale militare di Taranto, dopo che è stata rilevata sull’unità navale la «presenza consistente di materiale contenente amianto certificata da laboratorio autorizzato».

Il sindacato fa presente che nei giorni scorsi sono giunte «segnalazioni pervenute dai lavoratori della ditta Imet, impegnati in manutenzioni dei motori principali a bordo di nave Espero» e che emerge la necessità «di salvaguardare la salute e la sicurezza degli operatori. Con l’auspicio che si possano recuperare quanto prima condizioni idonee per continuare l’attività in sicurezza e senza rischi, registriamo purtroppo – conclude laFiom di Taranto – che a tutt’oggi i suddetti rischi per i lavoratori esposti non sono ancora terminati».
Proprio la settimana scorsa durante un’audizione presso la Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito e l’amianto presso la Camera dei Deputati il generale Smargiassi precisava che ci sono ancora 22 navi militari in circolazione con l’amianto non ancora rimosso totalmente ma “messo in sicurezza”. E a Padova è ancora in corso di svolgimento il processo per le morti dei marinai italiani per amianto. Fino ad oggi i casi segnalati agli inquirenti, in tutta Italia, sono più di 400.