L’impatto che l’industria di acque minerali ha sul nostro pianeta non è trascurabile.

BioEcoGeo_acqua_in_bottiglia

Vi piacerebbe essere più sostenibili, magari risparmiando anche tempo e denaro? Un’abitudine facile ed efficiente per ridurre la propria impronta ecologica è rinunciare alle bottiglie di plastica.
Quantifichiamo subito.

La bottiglia che è nel vostro frigo, è parte dei 12,5 miliardi di litri d’acqua che nel nostro paese vengono imbottigliati ogni anno, di cui 81% venduti in contenitori di PET. Queste cifre hanno richiesto la produzione di 330.000 tonnellate di PET, con l’utilizzo di 650.000 tonnellate di petrolio e 6 miliardi di litri d’acqua.
Dunque per produrre 1 kg di PET (con cui si producono circa 25 bottiglie da 1,5 litri) sono richiesti oltre 17 litri di acqua (quindi per ogni litro se ne sprecano due) e 2 kg di petrolio.
Non solo: bisogna considerare anche l’impatto dei trasporti. Circa l’80 per cento dei trasporti nel nostro paese avviene su gomma e i tir messi in circolazione solo per il mercato delle acque confezionate si stimano essere circa 300mila. La percorrenza media è di 1.000 km e il consumo medio è di 1 litro di gasolio per 3 km, per un’emissione totale di 265.000 tonnellate di anidride carbonica. Se vi sembrano tante pensate alla localizzazione delle sorgenti delle vostre acque: vanno dalle Alpi della Levissima agli Appennini campani della Ferrarelle.
In poche parole: una bottiglia d’acqua emette tanta CO2 quanta ne emette una macchina per fare 1 km. Con la differenza che è molto più facile rinunciarvi perché basta riempire la brocca dal rubinetto.

Questo non per farvi sentire in colpa di avere una bottiglia di plastica in frigo, ma per farvi sentire più leggeri quando al supermercato lascerete i 9kg d’acqua sullo scaffale.