Buon compleanno Conai! Oggi il Consorzio per il recupero degli imballaggi compie 20 anni. In questi anni di attività l’ente ha “evitato l’apertura di 130 discariche di medie dimensioni e l’emissione di oltre 40 milioni tonnellate di CO2”.
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Il rapporto dei risultati del Conai è stato presentato oggi nel corso dell’Assemblea pubblica a Roma, promossa con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
Quanto è cambiato il concetto di “recupero” in questi anni lo si percepisce dai numeri. Dal 1998 al 2016 si è passati da circa 190mila tonnellate di imballaggi agli attuali 8,4 tonnellate. Complessivamente, è stato avviato un riciclo del 67,1% degli imballaggi, con uno scarto (in positivo) rispetto al 2015 del 2,8%.
Su questo punto, e questa è una notizia, l’Italia non rappresenta in fanalino di coda dell’Unione Europea. Anzi. In 20 anni il tasso di riciclo in Italia è cresciuto più del doppio rispetto alla media europea. Non solo. L’Italia ha colmato il divario del 15% nei confronti degli altri paesi.
Nella fattispecie,  “il contributo del riciclo dei rifiuti di imballaggio ha permesso il risparmio, nel solo 2016, di 19 TWh (Terawattora) di energia, pari al consumo di ben 11 centrali termoelettriche”.
E da un punto di vista economico? Conai e gli altri consorzi della filiera hanno generato un indotto economico nel 2016 per 901 milioni di euro.
Insomma, l’ente ha tolto dalle discariche il 78,2% degli imballaggi. Non male.