Carlo e Franco De Benedetti, l’ex ministro Corrado Passera, l’imprenditore Roberto Colonnino, Telecom Italia citata come responsabile civile. Nomi eccellenti al processo per amianto all’Olivetti iniziato oggi al tribunale di Ivrea (Torino).

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Al vaglio ci sono 12 casi di morte e due di lesioni. Stamattina la prima udienza interlocutoria e complicata da seguire: nonostante non si tratti di un vero e proprio maxiprocesso, il tribunale non è attrezzato ad ospitare così tante persone e l’udienza si è svolta nell’auditorium di un liceo. Per cui ci sono state scene surreali, come avvocati costretti a sedere sulle poltroncine come se fossero semplici spettatori, un solo bancone in prima fila per accusa e difesa, sei microfoni in tutto. «È quello che ci ha dato il ministero», ha risposto il giudice Elena Stoppini a chi le faceva notare la penuria dei microfoni.

In tutto saranno 134 i testimoni del processo, 28 i consulenti tecnici convocati dalle parti. Tra le parti civili, i famigliari delle vittime, il Comune di Ivrea, la Città metropolitana, Afeva, l’associazione che tutela le famiglie vittime dell’amianto, la Comunità collinare, le organizzazioni sindacali.
Tutto è cominciato con la morte, nel 2005, di Lucia Delaurenti, una ex dipendente Olivetti deceduta per mesotelioma pleurico: per quella vicenda fu condannato soltanto Ottorino Beltrami, ex AD, poi morto anche lui, nel 2014, prima di poter ricorrere in Cassazione. Da allora i morti e gli ammalati sono aumentati e le indagini hanno coinvolto ex manager che, per oltre 30 anni, hanno guidato la fabbrica di Ivrea.

L’accusa, per i 17 imputati è di omicidio colposo e lesioni: non sarebbero state messe in atto tutte le precauzioni necessarie a tutelare la salute dei lavoratori.
Reati ben diversi quindi da quelli del maxiprocesso Eternit. Nel caso dell’Olivetti, storica fabbrica delle macchine per scrivere prima, dei computer poi, tra il ’63 e il ’99 i responsabili non avrebbero preso tutti gli accorgimenti necessari per evitare l’esposizione dei lavoratori alle fibre di amianto.Un’inchiesta monumentale, da 36mila pagine.
Secondo la difesa, invece, gli organismi creati dall’Olivetti, Il Servizio organizzazione sicurezza sul lavoro, costituito nel 1966, e i successivi Commissione permanente sicurezza e Comitato aziendale ecologia, hanno fatto tutto il possibile, in base agli strumenti e alle conoscenze disponibili all’epoca, per proteggere i lavoratori.

La prossima udienza è in calendario per il 25 gennaio.