Da oggi per effetto dell’attività che abbiamo svolto nel mese di luglio, come già precedentemente annunciato, non esistono limiti ai conferimenti nelle discariche siciliane“. Queste le parole del Presidente della Regione Rosario Crocetta pronunciate oggi sulla questione emergenza rifiuti in Sicilia. E poi prosegue:”I comuni possono concordare direttamente con le discariche i quantitativi giornalieri e, nel caso di arretrato giacente per le vie cittadine, possono fare i piani straordinari di conferimento. Non esiste alibi per nessuno e sinceramente trovo assurdo che ancora si continui a parlare di crisi dei rifiuti in Sicilia, quando i problemi possono essere collegabili solo ad alcune sparute realtà locali“. Il governatore ricorda che “stiamo continuando a lavorare per implementare l’impiantistica su Enna, Castelvetrano e Sciacca che consentirà, in una quindicina di giorni, di migliorare ulteriormente la situazione per avere margini sufficienti, nel caso di crisi di qualche impianto.”

emergenza Sicilia

Pare, quindi, che le problematiche connesse alla  gestione dei rifiuti nella Regione Sicilia, che aveva ricevuto la scorsa settimana anche l’aiuto da parte della Regione Piemonte per il conferimento di 1300 tonnellate di rifiuti via mare, sia stato risolto. In realtà è ancora in via di risoluzione, basti pensare a Marsala e al surplus di rifiuti piovuti nella discarica del trapanese, che ora non regge più i ritmi imposti, a causa della riscrittura della mappatura dei siti dello smaltimento. Ecco perché i rifiuti di Marsala dovranno ancora essere trasportati a Lentini, dall’altra parte della Sicilia. Dovrebbe invece migliorare la situazione nei comuni del palermitano e dell’agrigentino. I gestori della discarica di Bellolampo hanno annunciato che da venerdì apriranno le porte dell’impianto alla provincia di Palermo e fino a venerdì gli stessi comuni scaricheranno a Melilli.

In questo modo si darà sicuramente respiro alle strade e ai cittadini siciliani, ma i problemi strutturali nella gestione dei rifiuti sembrano essere altri: prima di tutto la Sicilia non ha un Piano Regionale per la gestione dei rifiuti, o meglio non ne ha uno se non i dispositivi messi in atto dal 2010 per affrontare le infinite emergenze, tant’è che su questo tema è intervenuta più volte la Commissione Europea fino ad avviare nell’ottobre 2015 una procedura d’infrazione; in secondo luogo, la gestione dei rifiuti è affidata agli Ato, Ambiti Territoriali Ottimali, contraddistinti secondo una precedente commissione d’inchiesta “da un’assoluta inefficienza”, mentre in modo più esteso l’attuale Commissione parlamentare d’inchiesta alla Camera sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad esse correlati, entrando nel dettaglio, spiega: “L’indebitamento degli Ato siciliani, l’utilizzo clientelare delle assunzioni, le incapacità politiche ed amministrative che ne hanno caratterizzato la gestione vanno realisticamente ricondotti non solo ad inefficienze amministrative ma, più realisticamente, a una commistione tra queste ultime e vaste sacche di illegalità, che hanno favorito l’ingresso della criminalità organizzata in questo settore”.

Insomma, la questione rifiuti in Sicilia sembra essere molto più ingarbugliata di quello che sembra dalle parole del governatore Crocetta, riducendo tutto all’apertura o alla rimessa in sesto di una o più discariche. Incentivare il ciclo della differenziata e del riciclo dei materiali potrebbe essere una delle soluzioni a medio-lungo termine maggiormente richiesta dagli stessi sindaci dei diversi Comuni che nel mese scorso hanno anche protestato davanti al palazzo della Regione, e sarebbe bello se si guardasse un po’ di più agli esempi positivi come buone prassi che pure esistono sull’isola. Il Consorzio Ricrea (www.consorzioricrea.org) nell’ambito di “Comuni Ricicloni” ha premiato il ciclo virtuoso degli imballaggi in acciaio che si realizza all’interno del territorio siciliano, che definisce “formidabile esempio di Economia Circolare”, con una menzione particolare per il comune di Favignana. Tra le iniziative da promuovere e presente anche nella Commissione citata in precedenza, l’impianto R.O.S.E., Recupero Omogeneizzato Scarti Edilizi della “Calcestruzzi Ericina Libera, sequestrato alla mafia e gestito da una cooperativa di lavoratori, che tratta i rifiuti provenienti dall’edilizia, riutilizzati grazie ad un sistema di riciclaggio che separa i vari componenti.

Come dire? Anche “riciclare” le buone prassi può essere una buona strategia per una regione che al suo interno non ha solo i problemi, ma anche le soluzioni.