Pensate a Bali e sicuramente vi verranno in mente  immagini di spiagge bianche,  palme,  natura incontaminata.  Purtroppo, la realtà è ben diversa.
fullsizeoutput_2169.jpeg.662x0_q70_crop-scale
Quelle spiagge rischiano di non essere più così incontaminate, ma, al contrario, sono disseminate di immondizia, la maggior parte della plastica che deriva sia dal cambiamento recente di vita, potentemente e volecemente commercializzata, o da correnti oceaniche che trasportano generosamente spazzatura proveniente da altre mete.
Gli ambientalisti, spesso, parlano di dover cambiare le abitudini, d’incoraggiare materiali e oggetti riutilizzabili, implementare e migliorare gli impianti di riciclaggio,  capire il modo iù efficace ed efficiente di riciclare i rifiuti, ma questi importanti cambiamenti dello stile di vita richiedono molto tempo.

E allora a Bali esiste una società che si chiama Avani cambia il punto di vista e filosofia e ha scelto di affrontare l’inquinamento di plastica attraverso una migliore progettazione, piuttosto che in attesa di un cambiamento del comportamento nei consumatori. In pratica Avani parte dal presupposto che non possiamo perdere altro tempo cercando di convincere le persone ad agire in modo diverso, piuttosto dovremmo cercare di andare incontro alle persone, progettando un prodotto migliore che non richieda un significativo cambiamento comportamentale.
I prodotti. Avani ha messo, così, a punto una linea di prodotti alimentari completamente biodegradabili, compresi contenitori da asporto, posate, cannucce e tazze di caffè,  poncho per la pioggia, ma soprattutto sacchetti per la spesa molto interessanti, quasi rivoluzionari, dato che sono i peggiori colpevoli quando si tratta di inquinamento di plastica. Più di un milione di sacchetti di plastica sono utilizzati in tutto il mondo ogni minuto e questi richiedono centinaia di anni per essere smaltiti, oltre al fatto che quando si rompono  in pezzi minuscoli possono finire per  essere mangiati dagli animali.  Si stima, infatti, che un milione di animali muoiono ogni anno per mangiare sacchetti di plastica.
Biodegradabili e commestibili. Le borse di Avani sono costituiti da amido di radice di manioca e altre resine naturali, assolutamente senza l’utilizzo di prodotti petroliferi. Sono completamente biodegradabili entro 3/6 mesi, a seconda delle condizioni del suolo, si convertono naturalmente in anidride carbonica e biomassa, senza residui tossici. Questo processo può essere, però, affrettato sciogliendoli in acqua calda (guarda video) , con un ammorbidimento in acqua fredda, riducendo il tutto a una piccola quantità di cenere.
Le borse sono anche sicure se ingerite da insetti e animali, sia terrestri che marini, e a quanto pare sono gustosi come si vede in questo video in cui si vedono  gamberi e polli in lotta per assaporare le borse commestibili. Quando sciolto in acqua calda, l’azienda afferma che è sicuro da bere anche per l’uomo.
Leggiamo dal sito web: Le borse Avani scompaiono letteralmente con l’aiuto di macro e microrganismi in condizioni naturali e possono andare direttamente in discarica. Altri oggetti datti di bioplastica  si degradano solo in condizioni di compostaggio industriale e non si decompongono quando sono scartate in modo improprio.

Il costo.  Fast Company riferisce che le borse costano due o tre centesimi più di una borsa normale, ma che potrebbero arrivare al doppio del prezzo. Ma il co-fondatore di Avani, Kevin Kumala, lo ritiene un piccolo prezzo da pagare: “Cosa sono due centesimi in più quando si può contribuire a ridurre i rifiuti di plastica che attualmente sono presenti sul nostro pianeta?
Non solo prodotti biodegradabili. L’idea di non aspettare che avvenga il cambiamento dei comportamenti delle persone può essere assolutamente vincente e appagante, soprattutto per le nostre coscienze che tardano a mettersi in pari con le esigenze del nostro pianeta, tant’è vero che il fondatore del progetto ha dichirato di “riuscire a lasciare i cittadini con la coscienza pulita“,  ma sicuramente prodotti del genere non possono essere l’unica arma a disposizione e rischiano di creare un’alibi molto pericolosa. Detto ciò, l’esperienza di Avani  è molto interessante perchè compie un passo in avanti verso la smaterializzazione completa dei prodotti, ponendo l’accento sulla necessità di agire in fretta.