Milano non fa parlare di sè solo per smog e cementificazione, ma anche per progetti di riqualificazione ben riusciti come CityLife, dove anche l’illuminazione pubblica è stata curata nel dettaglio.
di @AndreaBertaglio
Rispetto a molte altre grandi città italiane, Milano sta reagendo con vigore a una crisi che, in quanto tale, è anche opportunità. In che modo? Ad esempio rinnovandosi e riconvertendosi come solo i centri più dinamici sanno fare. Non solo nei servizi offerti, ma anche nel trasformare aree potenzialmente destinate al degrado in nuovi centri direzionali e residenziali. Ma anche in aree verdi, dove zone pedonali e piste ciclabili hanno reso il centro del capoluogo lombardo più gradevole e sicuro. Anche grazie a un’illuminazione pubblica più adeguata ed efficiente.
Uno dei migliori esempi della capacità milanese di non far parlare di sé solamente per criminalità, smog e cementificazione è stata in questi anni la realizzazione di CityLife, il progetto di riqualificazione della Fiera Campionaria iniziato quando il polo fieristico si è trasferito a Rho-Pero. Appartamenti, uffici, negozi, aree ciclopedonali e un grande polmone verde molto utile non solo a livello estetico, ma anche di assorbimento della CO2.
Il quartiere green
CityLife, che doveva essere pronta nel 2015 per l’inizio di Expo ma vedrà la fine dei lavori nel 2018, ha sempre avuto una forte connotazione green. Il progetto include infatti la creazione della più grande area pedonale di Milano (una delle maggiori in Europa, con circolazione di auto e parcheggi esclusivamente interrati e il dimezzamento della cubatura preesistente). Ma soprattutto la realizzazione di 5 km di piste ciclabili, con un percorso ciclopedonale che collega il nuovo quartiere al parco Sempione e alle colline artificiali dell’area Portello.
Il simbolo del progetto City Life sono sicuramente i suoi tre grattacieli, le “Tre Torri”, a cui tra l’altro è stata dedicata una nuova stazione della linea metropolitana MM5. Ma se si parla di qualità della vita ha sicuramente più valore il suo ampio parco pubblico, considerato tra i più importanti al mondo.
Il Parco
Legato al profilo altamente ecologico di quest’area, si estende su una superficie di 168.000 metri quadrati e rappresenta, dopo il Parco Sempione e i Giardini Pubblici di Porta Venezia, la terza area verde del settore nord-ovest di Milano.
Obiettivo principale del progetto è stato sin dall’inizio quello di renderlo uno spazio pubblico prestigioso per tutta la città, un parco connettivo e simbolico, fortemente integrato con la città storica, fruibile da parte di tutta la cittadinanza in piena sicurezza e nel pieno rispetto dell’ambiente. Per la sua progettazione, il Comune di Milano e la società City Life hanno indetto un concorso internazionale, che ha visto il coinvolgimento di 70 studi di architettura provenienti da tutto il mondo. Alla fine la vittoria è spettata allo studio di architettura londinese Gustafson Porter, capace di riprodurre intorno alle Tre Torri le caratteristiche fisiche del paesaggio lombardo e del territorio milanese: un parco fra le montagne e la pianura che, spiegano gli addetti ai lavori, ha soddisfatto pienamente le esigenze richieste dalla committenza anche sotto il profilo dell’illuminazione. Per la realizzazione del progetto, affidato allo Studio di lighting design Ferrara Palladino di Milano, è stato scelto il sistema di illuminazione LED della serie URBAN [03] dell’italiana Gewiss, azienda nota per i suoi prodotti d’illuminotecnica, oltre che per quelli legati alla domotica e all’energia.
Questi sistemi a LED, caratterizzati da una durata di vita superiore alle 50mila ore e dotati di dispositivo per la regolazione del flusso luminoso durante le ore notturne, consentono un risparmio energetico del 50%. Nel quartiere di CityLife ne sono stati installati 85 lungo tutti i percorsi pedonali del parco, sia nella parte residenziale che in quella pubblica.
«Il progetto di sviluppo architettonico – spiega Aldo Bigatti, Direttore Marketing e Vendite Business Unit Lighting di Gewiss – richiedeva anche lo studio di un progetto illuminotecnico che andasse a soddisfare alcune esigenze fondamentali, in linea con il profilo fortemente sostenibile del quartiere City Life. Favorire la percezione di sicurezza fisica e psicologica dei cittadini legata alla possibilità di vivere e frequentare il parco senza timore, aumentare la qualità della vita con l’incentivazione alla vita del parco anche nelle ore serali, garantire un alto un risparmio energetico e assicurare un ridotto livello di impatto ambientale».
Se si fanno due passi a CityLife di sera, sembra proprio che la missione sia stata compiuta.
CityLife, dove Milano torna a vedere la luce
