Le comunità locali e le ONG ambientaliste festeggiano la decisione delle autorità statali croate di bloccare tutti i lavori di costruzione sul fiume Una.
La diga sul fiume Una
Il 5 luglio, un investitore aveva avviato la costruzione di una piccola centrale idroelettrica presso la sorgente del fiume – noto come “Una the One” per via della sua bellezza unica – nonostante avesse elevati livelli di protezione ambientale, e senza aver condotto le necessarie valutazioni sull’impatto ambientale del progetto. Le comunità locali e gli attivisti internazionali hanno protestato a lungo presso il cantiere per fermare i lavori e impedire ulteriori danni, mentre un team di avvocati croati e internazionali preparava i procedimenti legali.
L’8 agosto, l’ispettorato di Stato ha presentato una denuncia penale contro il funzionario che aveva rilasciato il permesso di costruire nell’area – sito incluso nella rete Natura 2000 – sulla base di una documentazione incompleta e di procedure non rispettate. Tuttavia, senza l’ordine formale di fermare la costruzione, il fiume Una è rimasto a rischio e i manifestanti sono stati costretti a rimanere sul posto per monitorare la situazione. Il 19 agosto 2024, l’Ispettorato di Stato ha dato seguito alla denuncia, proibendo all’investitore di effettuare ulteriori lavori.
I rappresentanti del gruppo locale Udruga Una hanno accolto con favore la notizia, ma ora si stanno concentrando per garantire che il fiume sia protetto per sempre e non possa mai più essere danneggiato da altre opere simili. Sanja Sevo, una delle persone cresciute nelle vicinanze della sorgente dell’Una, afferma: «Ci vorrà del tempo prima che il fiume Una venga ripristinato, e noi continueremo a vigilare per assicurarci che i danni vengano riparati. Ora la nostra attenzione è rivolta ad assicurarci che non accada mai più nulla di simile e siamo ansiosi di incontrare i ministri del governo per costruire insieme una visione che protegga l’Una per sempre».
Il fiume Una, una preziosa e straordinaria meraviglia naturale
La sorgente del fiume è una delle sorgenti carsiche più profonde del pianeta e le sue acque scorrono dalla Croazia alla Bosnia, a simboleggiare un patrimonio condiviso oltre i confini. Il tratto delle sorgenti è protetto dalla rete Natura 2000, un’iniziativa dell’UE per preservare gli habitat e le specie di rilevanza a livello europeo. Poiché sfocia in Bosnia-Erzegovina, alcune sue parti sono protette come parco nazionale.
Nell’ultimo mese #SaveUna è diventato un trending topic in Croazia e a livello internazionale, e musicisti e attori croati e internazionali hanno tenuto concerti e apparizioni nel cantiere, per mostrare solidarietà alle comunità locali. Udruga Una, Fondacija ACT, Riverwatch e le ONG coinvolte nella campagna internazionale Save the Blue Heart of Europe hanno contribuito in modo determinante a creare consenso in tutto il mondo per questa causa, mentre l’associazione ambientalista ClientEarth ha fornito supporto legale. Oltre 3.000 persone dalla Croazia e da tutto il mondo hanno scritto e-mail al primo ministro croato Andrej Plenković e al ministro dell’Edilizia Branko Bačić per chiedere il loro sostegno nella protezione di Una. Ulrich Eichelmann, fondatore di Riverwatch, ha commentato: «Questo successo è molto più della semplice sospensione di un cantiere. Costituisce un precedente per altri progetti idroelettrici sull’Una e sui suoi affluenti, progetti che non potranno più essere realizzati. E soprattutto, questo successo motiverà molte persone nei Balcani a lottare contro la distruzione della natura e la corruzione. È un successo per far continuare a battere il Cuore Blu d’Europa».