La Corporate Sustainability, ovvero la sostenibilità aziendale, è un termine volto a indicare tutti gli strumenti e le scelte di gestione che le imprese adottano per poter impattare in modo positivo sull’ambiente e sulla società. Non si tratta quindi di una scelta individuale legata all’etica del singolo dipendente o del datore di lavoro, ma una vera e propria strategia che viene studiata su misura per adattarsi alla realtà aziendale, alle sue problematiche e ai suoi punti di forza.
Si tratta forse della sfida più importante che un’impresa può scegliere di intraprendere, proprio perché prevede un lavoro di pianificazione e controllo di ogni singolo aspetto del flusso di produzione costante. Nonostante questo, sempre più aziende si stanno attivando in tal senso, spinte dalla consapevolezza circa il proprio impatto sociale e ambientale.
Cosa significa essere sostenibili per un’azienda?
Sebbene ci si sia abituati ad associare il termine “sostenibilità” alla tutela ambientale, bisogna tenere presente che anche l’aspetto sociale è una parte fondamentale che deve essere tenuto da conto durante i processi aziendali. Questo significa innanzitutto garantire la tutela dei diritti dei dipendenti, ma anche formare il personale su tematiche sociali. A questi aspetti si aggiungono l’organizzazione dei servizi di welfare aziendale, l’introduzione di strumenti di smart working che permettano ai dipendenti di bilanciare meglio la vita lavorativa con quella privata, e l’ottimizzazione dei processi decisionali e organizzativi.
Dal punto di vista ambientale, invece, essere sostenibili significa creare dei meccanismi che permettano il recupero degli scarti di produzione, impiegare fonti di energia rinnovabili aumentando l’efficienza energetica e utilizzare degli strumenti in grado di semplificare la logistica.
Ricordiamo che un prodotto può definirsi sostenibile solo ed unicamente se lo è tutto il flusso di produzione, dalla raccolta delle materie prime, all’energia utilizzata per la trasformazione, fino all’inserimento nello scaffale del negozio. Infatti, non basta più agire e produrre in modo sostenibile, anche i fornitori devono rispettare gli stessi codici di comportamento, creando di conseguenza una filiera sostenibile. Soltanto se l’intera catena condivide gli stessi valori e la stessa etica si possono creare realmente delle soluzioni in grado di impattare positivamente sul Pianeta e sulla società.
Perché le aziende dovrebbero diventare sostenibili?
Al tema della sostenibilità aziendale ci si può approcciare utilizzando diverse prospettive. In primo luogo troviamo la competitività; in un documento del 2011 la Commissione Europea dichiara che “un approccio strategico nei confronti del tema della responsabilità sociale delle imprese è sempre più importante per la competitività. Esso può portare benefici in termini di gestione del rischio, riduzione dei costi, accesso al capitale, relazioni con i clienti, gestione delle risorse umane e capacità di innovazione”.
Un’altra motivazione che può spingere le realtà aziendali a diventare sostenibili riguarda l’aspetto finanziario. A novembre del 2019, ad esempio, la BEI, ovvero la Banca Europea per gli Investimenti, ha dichiarato che non avrebbe più finanziato progetti di combustibili fossili dalla fine del 2021. La più grande banca mondiale ha stanziato un mondo di 1 trilione di euro di investimenti relativi al clima, questo ci fa comprendere quanto non si tratti di singole scelte isolate, ma di un trend mondiale che non ha intenzione di fermarsi.
Anche il punto di vista strategico è rilevante, infatti la sostenibilità aziendale nasce per fronteggiare un problema, le aziende devono essere pronte a cogliere le nuove opportunità commerciali che si presentano con i prodotti green e devono adattarsi a un modello di business che si addice ai cambiamenti da percorrere. Questo aspetto è fortemente legato al cambio di abitudini di acquisto dei consumatori. I prodotti biologici in Italia rappresentano un mercato che vale 3 miliardi di euro che ha riscontrato una crescita del +102% dal 2013 a oggi. I dati parlano chiaro, i consumatori sono sempre più sensibilizzati sul tema dell’ecologia e della sostenibilità e non sono più disposti ad accettare compromessi.
Come è possibile applicare la sostenibilità in azienda?
Come abbiamo visto, i motivi che spingono le aziende a intraprendere percorsi di sostenibilità sono molteplici così come i brand a cui ispirarsi. Tra questi troviamo P&G, la multinazionale americana di beni di largo consumo.
Ecosostenibilità in Procter&Gamble significa definire degli obiettivi da raggiungere entro il 2030 per far fronte alle sfide ambientali più urgenti, come le risorse limitate e l’aumento dei consumi. Tra questi troviamo il raggiungimento del 100% del packaging che sarà riciclabile o riutilizzabile e che dal 2018 risulta essere già per l’86% totalmente riciclabile, ma anche l’approvvigionamento di energia elettrica al 100% rinnovabile e l’ottenimento del +35% di efficienza idrica, con almeno 5 milioni di litri d’acqua provenienti da fonti circolari per gli stabilimenti.
La sostenibilità aziendale ci impone, oltre ai cambiamenti produttivi, anche la totale trasparenza nei confronti dei traguardi raggiunti. Se si vuole ottenere un cambiamento culturale, le strategie aziendali devono avere un focus su ciascuno dei seguenti target:
- dipendenti: coinvolgendo tutto il management e i singoli lavoratori nel progetto e motivandoli in direzione della sostenibilità. Questo significa far sì che ogni aspetto possa essere comprensibile a tutti;
- clienti: creando un piano di comunicazione dedicato ai prodotti e ai servizi che l’attività offre in grado di descriverne la sostenibilità e fornendo informazioni sul contesto locale e di business in cui opera. Il customer care deve poi fornire un servizio trasparente e affidabile;
- stakeholder: promuovendo i principi chiave della propria strategia di sostenibilità attraverso una comunicazione sincera e professionale.