Una faglia di duecento metri che ha inghiottito decine di automobili. Firenze si è svegliata attonita, questa mattina. E ha scoperto ancora una volta di più di essere fragile.
È stata la rottura di un tubo di 70 centimetri a provocare la voragine, lunga circa 200 metri per 7 metri di larghezza, che si è aperta sul lungarno Torrigiani, tra ponte Vecchio e ponte Le Grazie, nel centro di Firenze, inghiottendo una ventina di auto in sosta. Il vicesindaco Nardella ha detto che chiederà spiegazioni a Publiacque, la società che gestisce la risorsa idrica in città. Il M5S va giù duro: “Si alza il sipario sulla criminale gestione della risorsa idrica a Firenze di cui Matteo Renzi si è fatto promotore e che Dario Nardella sta proseguendo”.
Sotto la lente di tutti c’è la gestione privata dell’acqua.
Ma noi di Bioecogeo mettiamo in fila i puntini, come in un uno di quei giochi della Settimana enigmistica. E pensiamo al sottosuolo di Firenze, città bomboniera e patrimonio dell’Unesco, a quel sottosuolo di cui ci siamo occupati in un’inchiesta uscita nel numero di febbraio. Perché Firenze è una città fragile, dove la manutenzione delle infrastrutture idriche evidentemente non basta.
Eppure sotto quella città ancora oggi si vuole scavare, realizzare un’opera infrastrutturale che secondo l’Università di Firenze stessa è inutile. Un tunnel per far guadagnare al percorso Tav “ben” 5 minuti.
Quello che vi mostriamo è il video della nostra inchiesta.
Oggi più che due mesi fa alziamo la nostra voce e chiediamo: fermatevi.