Né più primavera né troppo estate, il mare canta e chiama a sé, campagne e monti sono costellati di fiori… giugno è un mese rigonfio di vita e vitalità: l’attesa è finita e molto di ciò che doveva nascere, in natura, è ora nel pieno della forma e ha un’aura splendente.

Nel nostro emisfero è il tempo in cui il Sole raggiunge il culmine in cielo e la Terra il suo massimo di floridezza, un connubio tra elementi maturi in un’inebriante energia di espansione ed effusione. Arriva anche la Pentecoste a rinsaldare l’unione tra alto e basso, quando lo Spirito scenderà “come lingue di fuoco” a toccare gli animi disponibili a comprendere quanto visibile e invisibile siano profondamente legati. Pentecoste è detta anche la Pasqua delle rose, i cui petali un tempo venivano fatti piovere in molte chiese per simboleggiare la mistica discesa: accadrà a Roma domenica 9 nel tempio di tutti gli dèi, il Pantheon, dove la suggestiva tradizione è stata ripristinata.

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Giugno è trasformazione
Pentecoste segna anche l’inizio ‘naturale’ dell’estate e nella tradizione ebraica era festa dei primi raccolti e delle primizie. Ma giugno è anzitutto mese di erbe officinali e fiori, delizie pronte per esser raccolte e trasformate da mani sapienti, o api. Così i pollini diventano miele e le erbe pharmaka, ovvero ‘medicamenti’, ‘droghe’ o ‘veleni’ compresi in un’unica parola, che poi è farmaco.
L’ambiguo confine è rimesso nelle mani e intenzioni di chi possiede la Conoscenza: bisogna essere dei puri di cuore per non sostituire il giusto “potere di” (guarire, per esempio) con il prepotente ‘potere su’, non è vero?


Giugno è Acqua
Portiamo gli influssi del mese nel nostro quotidiano coltivando qualche erba aromatica sul balcone: rosmarino, menta, salvia, basilico, origano,… energia viva cui attingere, carica di profumi ‘di casa’, perché mediterranei, forgiati da calore e acqua salmastra. Prendiamo l’abitudine di infonderne qualche foglia insieme a pezzi di frutta nella caraffa dell’acqua fresca: fragole con  menta, pesche e limone con  rosmarino, cetrioli e origano… basterà assecondare olfatto e gusto.BioEcoGeo_acqua fruttata
Un posto speciale dovrebbero avere lavanda e ruta perché vi invito a preparare anche l’acqua di San Giovanni, uno tra i gesti più belli – e magici – da compiere nella stagione bella! Come si fa?

Il 23 pomeriggio raccogli qualche rametto di aromatiche e dei fiori di campo, mettili in una ciotola d’acqua (di fonte, se puoi) che lascerai fuori nella notte. La mattina del 24, meglio all’alba, usa l’acqua fiorita per lavarti e invita chi vuoi a farlo insieme a te, perpetuando un atto di alleanza con elementi terrestri e forze astrali che nella tradizione è ripetuto dal giorno dei giorni per portare buona salute, prosperità e Bellezza, alla pelle e all’anima.  Ogni tanto dovremmo ricordarci che siamo fatti di Sole e Acqua… e prendercene cura. Ah, dimenticavo: la lavanda porta prosperità e la ruta mette in fuga i diavoli, come aglio e artemisia!

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Giugno è Fuoco
San Giovanni (Battista) cade nei giorni del Solstizio d’Estate, quando il Sole tocca il mezzogiorno dell’anno e… inverte la sua marcia in cielo. Il giorno più lungo è infatti una porta che si apre verso l’estate e verso la metà discendente del calendario, opponendosi al Solstizio d’Inverno, il Natale, e i due momenti sono uniti dalle parole del Battista: Lui deve crescere e io invece diminuire (Gv 3,30). Tradizionalmente la notte veniva accompagnata dall’accensione di falò, per ‘rallentare’ la discesa del sole e invocare protezione a uomini, animali e coltivazioni nel delicato passaggio di questo varco temporale. E il giorno di San Giovanni, a partir dalla rugiada dell’alba fino a sera, ogni erba ha poteri magici e taumaturgici, mentre “il mosto entra oggi nel chicco”.

Siamo all’alba della stagione esuberante e il giorno tiene ancora ben lontano il buio: tutto in giugno arriva a forma compiuta e risplende nella luce schietta e senza ombre del cuore dell’anno. Nel prossimo mese, prima che il fuoco estivo avvampi, sarà tempo di mietitura: adesso il compito è abbandonarci a una gioia squisitamente sensoriale.