“Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire il bosco andato a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo, in un territorio come quello lombardo dove le foreste coprono oltre 629 mila ettari, pari a più di un quarto del territorio regionale (26,4%), in aumento del 2,1% nell’ultimo decennio”.
E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento al rogo divampato sul Monte Martica nel Varesotto dopo che la Sala operativa della Regione Lombardia aveva emesso un avviso di moderata criticità per la persistenza di condizioni meteorologiche favorevoli all’innesco e alla propagazione di incendi boschivi.
Il fuoco – sottolinea la Coldiretti – ha pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità con animali morti e piante distrutte e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Nelle foreste bruciate – precisa la Coldiretti – saranno impedite per anni anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi. Un costo che l’Italia è troppo spesso costretta ad affrontare perché – continua la Coldiretti – manca l’opera di prevenzione nei boschi a causa dell’incuria e dell’abbandono forzato.
“In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – il 79% delle foreste si trova in aree montane, oltre il 13% in collina e il resto in pianura. Per difendere il bosco italiano – conclude la Coldiretti – occorre creare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti dei piromani”.