BioEcoGeo_INGV_amato_01La notizia del terremoto (di magnitudine 7.8) che ha colpito il Nepal mettendolo in ginocchio, ha fatto il giro del mondo mentre altre scosse hanno continuato a interessare il Paese.
“Che nelle prime settimane ci siano forti scosse è normale, poi sarà un susseguirsi di eventi più leggeri che potranno durare anche anni”. Questo è quanto afferma Alessandro Amato, uno dei maggiori esperti di terremoti dell’INGV, il quale ha dato nelle scorse ore la sua interpretazione di quanto sta accadendo in Nepal, paese sconvolto dal sisma di magnitudo 7.9 di sabato 25 aprile 2015.
Secondo Amato, i terremoti nel paese asiatico potrebbero continuare ancora per tanti anni, ma non solo: “C’è anche una possibilità, seppure remota, che si attivino altre faglie. Nel sistema della catena himalayana, al confine con il Nepal, fino ad arrivare più ad Est in Cina, c’è un sistema di faglie attive lungo oltre duemila chilometri”. Si tratta di faglie importanti con un grandissimo potenziale sismico”. Dunque, oltre al fatto che i nepalesi sono costretti a vivere con il fardello delle scosse che proseguono, il terrore di molti è che le scosse possano avviare altre faglie importanti e provocare nuovi forti rilasci di energia.