di Stefania Divertito
Adenocarcinoma polmonare. La diagnosi è una sentenza, ed è scritta nera su bianco in una perizia che, insieme ad altre, compongono un fascicolo corposo in procura a Firenze. Non parliamo di una fabbrica, di una qualsiasi delle aziende italiane dove l’amianto è stato manipolato, utilizzato, respirato fino a una manciata di anni fa.
Le diagnosi sono di insegnanti e personale di una scuola pubblica. Il biennio Iti Da Vinci di Firenze, impregnato di amianto, ancora oggi: nelle pareti e nei pilastri. Sarà la procura ad accertare l’esistenza della correlazione tra malattie e l’asbesto, ma il perito che ha analizzato le cartelle cliniche non ha molti dubbi: «Studiando anche la storia personale delle vittime ho firmato il parere: ci sono stati casi di patologie asbesto correlate dovute all’esposizione all’amianto presente nell’istituto. Si parla di adenocarcinoma polmonare e non di mesotelioma ma le persone esaminate non avevano altri fattori di rischio per sviluppare la malattia. E ci sono già state numerose sentenze che hanno collegato questa patologia all’amianto. Quindi secondo il mio parere gli operatori di quella scuola devono poter avere accesso alla previdenza speciale in quanto esposti all’amianto».
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