La Guardia Costiera ha disposto il sequestro immediato della discarica di Villa Carmine di Montesilvano e dell’adiacente argine del fiume Saline, in cui si disperdevano pericolosi liquami.

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Il provvedimento è conseguenza di un’indagine per l’inquinamento del corso d’acqua sempre più evidente e ha posto sotto i riflettori l’operato dell’attuale commissario ad acta della discarica, Domenico Orlando, designato con decreto della Regione, con l’accusa di inquinamento ambientale, danneggiamento, getto pericoloso di cose e mancata bonifica del sito, per lo sversamento di percolato nelle acque del fiume Saline e, di conseguenza, del mare.
I numeri dell’operazione, condotta dalla Capitaneria di Porto e Guardia Costiera di Pescara, sono di 21 mila metri quadrati di rifiuti nella discarica e una chiazza di circa 500 metri di percolato sull’argine del fiume.

Il sequestro, disposto dal gip del Tribunale di Pescara, è stato ritenuto necessario perché lo stato dei luoghi ha evidenziato una cattiva gestione della discarica che ha provocato un grave degrado, con danni all’ambiente circostante: il percolato, in notevole quantità sulla parte destra dell’alveo del fiume, a causa della pendenza del suolo, si unisce al corso principale del Saline, defluendo direttamente in mare.
Nel corso delle indagini è stata rilevata la presenza di un’estesa chiazza di colore scuro maleodorante, che invadeva direttamente il terreno adiacente alla discarica, costituito principalmente da una stratificazione di rifiuti solidi di diversa natura, tra cui teloni di plastica e pneumatici, che, interrati, ormai costituiscono l’argine del fiume.

Il sequestro della discarica, aperta nella seconda metà degli anni settanta, avviene a dieci anni ormai dalla dismissione del sito, dopo il raggiungimento del tetto massimo del conferimento di rifiuti autorizzato, ma evidentemente continua a fare danni. Continuerà, quindi, nelle prossime settimane il monitoraggio da parte della Capitaneria di Porto, con l’obiettivo di assicurare la ricerca di eventuali scarichi abusivi, dalla foce sino all’entroterra, nonché il controllo di tutti i depuratori che scaricano nel corso d’acqua, per verificare il rispetto dei parametri previsti dalla normativa in materia ambientale. E’ stato inoltre disposto un tavolo tecnico con carattere d’urgenza tra Comune e Regione, a cui siedono il sindaco Francesco Maragno, il sottosegretario con delega all’Ambiente Mario Mazzocca, l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Valter Cozzi, il dirigente comunale Valeriano Mergiotti, il dirigente regionale al servizio di gestione dei rifiuti Franco Gerardini, il direttore dell’Arta Abruzzo Giovanni Damiani. Il primo obiettivo è quello di predisporre la messa in sicurezza della criticità ambientale rilevata dalla Procura. A tal proposito, è stata emessa un’ordinanza, a scopo precauzionale, che impone il divieto assoluto di prelievo e utilizzo a scopo irriguo delle acque del Saline dalla discarica di Villa Carmine fino alla foce del fiume e il divieto di pesca e balneazione, nel medesimo tratto, fino alla foce.