I partiti che sostengono il Governo Meloni si dividono, isolando l’Italia in Europa. Gli Europarlamentari di Fratelli d’Italia e Lega votano contro. Forza Italia dice sì alla von der Leyen
Nella prima plenaria di Strasburgo, gli Europarlamentari hanno confermato Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea per i prossimi 5 anni.
Positivo il rinnovato impegno per gli obiettivi fissati con il Green Deal europeo, che però risultano indeboliti, accogliendo le richieste dell’industria dei fossili e del comparto agroindustriale, spesso in contrasto con gli standard ambientali a protezione della salute e della sicurezza dei cittadini. Preoccupante la carenza di impegni concreti su protezione e ripristino della biodiversità e la mancata ambizione per un sistema energetico completamente rinnovabile.
Il WWF accoglie con favore l’impegno della Presidente a rafforzare l’applicazione e l’attuazione del Green Deal europeo, con l’auspicio che ciò possa effettivamente realizzarsi a livello di ciascun Stato membro. Dopo l’adozione di numerose iniziative chiave sul ripristino della natura, la deforestazione e il clima, i governi nazionali devono ora implementare efficacemente questi provvedimenti a livello statale.
Il nuovo programma della Commissione accoglie al suo interno anche alcune iniziative proposte dal WWF per le Elezioni europee 2024, ma non sempre con la giusta ambizione e concretezza.
Di particolare interesse sono gli impegni della Presidente von der Leyen per:
- un Piano europeo per l’adattamento al cambiamento climatico e una Strategia europea di resilienza idrica;
- una visione per l’agricoltura e l’alimentazione, che dovrebbe incoraggiare e sostenere gli agricoltori che lavorano con la natura. Il WWF auspica che questa nuova visione tenga concretamente conto dell’urgente necessità di una transizione ecologica dell’agricoltura;
- un Patto europeo per gli oceani e un commissario per la pesca e gli oceani;
- inserimento nella Legge europea sul clima dell’obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% per il 2040. Tuttavia, viene ignorata la possibilità di raggiungere la neutralità climatica entro il 2040;
- un aumento degli investimenti verdi, combinando investimenti pubblici e capitali privati,
- una maggiore attenzione a una transizione giusta per tutti e un aumento significativo dei finanziamenti nel prossimo bilancio europeo;
- protezione della democrazia e rafforzamento dell’impegno nei confronti delle organizzazioni della società civile, assicurando loro una maggiore tutela.
Dante Caserta, Responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia dichiara: «L’impegno della Presidente von der Leyen per il Green Deal europeo rafforza il necessario percorso verso la transizione ecologica ed è sicuramente una notizia positiva. La maggioranza degli Europarlamentari sono a favore della transizione verde, nonostante la campagna di disinformazione contro il Green Deal dell’ultimo anno. Meno chiari sono gli strumenti, le scadenze e le modalità per procedere ad una transizione veloce e giusta.
È evidente che il comparto industriale delle fonti fossili e quello dell’agroindustria hanno portato ad un indebolimento degli obiettivi originari del Green Deal a favore di una miope deregolamentazione che ignora la necessità di affrontare efficacemente gli effetti catastrofici del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità. La siccità che colpisce in particolare il Meridione d’Italia è uno dei tanti esempi di come il cambiamento climatico stia compromettendole le fasce produttive, a partire dagli agricoltori.
Continuare ad ignorare questi fenomeni sempre più frequenti è sintomo di un approccio autodistruttivo. Preoccupa, infine, l’isolamento del Governo italiano in Europa che si spacca proprio sul rinnovo dei vertici delle istituzioni UE, dimostrando ancora una volta scarsa visione su temi cruciali come la transizione verde. Il WWF Italia, insieme al network europeo, continuerà a monitorare il processo di formazione della nuova Commissione ed esorta gli Europarlamentari a respingere qualsiasi candidato a ricoprire il ruolo di Commissario che non condivida gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e della tutela dell’ambiente».